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Roma, Raggi indagata per abuso ufficio e falso ideologico

Reuters Italia

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, indagata per abuso ufficio e falso ideologico per il caso Marra

ROMA (Reuters) – La sindaca di Roma del Movimento 5 stelle, Virginia Raggi, è indagata dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio e falso ideologico nell’ambito dell’indagine sulla nomina a capo Dipartimento Turismo di Renato Marra, riferisce una fonte giudiziaria.

Renato Marra è il fratello di Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune molto vicino a Raggi.

In serata, la sindaca aveva annunciato su Facebook: “Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata”.

Raffaele Marra, ex vice capo di gabinetto di Raggi, è stato arrestato nell’ambito di un’indagine per corruzione.

“Ho informato [il leader del movimento] Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”, scrive ancora la Raggi nel suo profilo.

“Ho avvisato i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini”, prosegue dicendosi “molto serena” ed esprimendo “completa fiducia nella magistratura, come sempre”.

L’interrogatorio di Raggi si terrà il 30 gennaio.

Raffaele Marra è coinvolto in una vicenda di acquisti immobiliari non legata all’amministrazione attuale. Insieme a lui, è stato arrestato anche l’immobiliarista romano, Sergio Scarpellini.

“Ecco a voi spiegato il perché del nuovo codice etico di comodo presentato da Grillo”, commenta su twitter il senatore Pd, Stefano Esposito.

Ai primi di gennaio, gli iscritti al M5s hanno votato online un nuovo un codice di comportamento per gli amministratori coinvolti in vicende giudiziarie. In particolare, chi è indagato o riceve condanne non deve necessariamente dimettersi, perché non vi è una immediata valutazione di gravità, ma ha “l’obbligo di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito”.

Molti oppositori al movimento avevano commentato che il nuovo codice fosse stato stilato proprio in vista di una indagine a carico della sindaca di Roma.

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