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Whatsapp, il 70% degli under 13 lo usa: appello per legge sul cyberbullismo

tgcom

Dati allarmanti sull’uso dei social da parte degli under 13

Sette under 13 su dieci usano abitualmente Whatsapp; il 44% utilizza Facebook, seguito da Instagram (35%), Snapchat (13%) e Twitter, il 10,8%. Questi i numeri snocciolati alla Camera durante il convegno “Internet day: insieme per un web più sicuro” organizzato da Telefono Azzurro in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. E con questi dati alla mano si moltiplicano gli appelli per l’approvazione della legge contro il cyberbullismo, ora in quarta lettura.

I numeri del rapporto tra Internet e minoriIl 48% degli under13, alle prese con chat e social network anche se non avrebbe l’età per farlo, ha paura di incontrare su Internet persone che si presentano sotto mentite spoglie; il 41% teme di essere contattato da estranei che possano chiedere numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%).

La richiesta di Telefono Azzurro. “Occorrono risposte immediate e congiunte a tutela dei bambini e degli adolescenti in Rete. E’ necessario implementare sistemi di verifica e controllo dell’età anagrafica, al fine di proteggerli dall’accesso a siti inappropriati e lesivi, quali quelli pornografici. E’ inoltre di primaria importanza sviluppare una regolamentazione in tema di uso del denaro e di acquisti online, incrementando la sensibilità della società civile e delle istituzioni su questo fenomeno”, spiega il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. E sulla questione dell’età digitale (“Il limite d’età per iscriversi a Facebook rimane 13”, ha confermato intanto Laura Bononcini di Facebook Italia), ha detto la sua anche il presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro: “E’ difficile stabilire l’identità di chi è in Rete e sarebbe facile eludere i criteri di accesso. I sistemi di accertamento potrebbero essere facilmente aggirabili e questa soluzione implicherebbe una schedatura di massa, effettuata da soggetti privati che avrebbero così un’anagrafe della popolazione mondiale”.

L’intervento della politica. Dopo il richiamo della presidente della Camera Laura Boldrini, cresce la richiesta di un un’approvazione rapida della legge contro il cyberbullismo, arrivata in quarta lettura. Se la numero due di Montecitorio Marina Sereni è netta (“Non possiamo chiudere la legislatura senza aver concluso l’iter“), anche Caffo ha fatto presente che ulteriori ritardi “sarebbero inaccettabili”. Sempre sul piano legislativo anche le parole del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha messo in luce come il tema del web “riguardi il benessere psicofisico dei bambini, che spesso non sono difesi dal diritto. Bisogna tutelarli, perché sono passati dall’essere soggetto all’oggetto”.

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