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Referendum, Veneto e Lombardia SI all’autonomia

Oltre il 50% del Veneto ha votato per il Si al referendum, il Lombardia il 39%

I cittadini di Lombardia e Veneto chiedono più competenze al governo centrale e maggiore indipendenza fiscale. È questo il risultato del referendum sull’autonomia.
In Veneto, in particolare, il risultato è una sorta di plebiscito: il ‘Sì’ è stato di poco oltre il 98% (era richiesto il quorum del 50% degli elettori, che è stato ampiamente superato con un dato di poco inferiore al 60%).
Per la Lombardia, il governatore Roberto Maroni ha invece delineato un dato di affluenza intorno al 38-39%. Il sì è al 95% dopo che alle urne sono andati circa 3 milioni di votanti. Anche se fioccano le polemiche proprio per il voto elettronico che ha causato rallentamenti nello scrutinio. Dalla Regione si spiega che “si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati” dei tablet e i dati definitivi saranno diffusi nel corso della giornata. Maroni si dice comunque “soddisfatto”. E ringrazia “i milioni di cittadini lombardi che sono andati a votare, hanno votato sì e mi hanno dato questo mandato storico di ottenere l’autonomia vera della Regione Lombardia”.
Con la vittoria del Sì, le Regioni potrebbero chiedere al governo centrale di avviare una trattativa per ottenere maggiori competenze nelle venti materie concorrenti (tra queste spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario, lavoro, energia, infrastrutture e protezione civile) e in tre esclusive dello Stato: giustizia di pace, istruzione e tutela dell’ambiente e dei beni culturali. L’intesa tra lo Stato e la Regione interessata dovrà poi concretizzarsi in una proposta di legge che dovrà essere approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere.
Il sottosegretario agli affari regionali Gian Claudio Bressa annuncia di essere “pronto ad aprire una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia”.

Un risultato che fa esultare la Lega Nord, l’affermazione dei sì rinsalda anche l’asse con Forza Italia e rafforza l’idea di Silvio Berlusconi che un centrodestra unito possa avere chance di vittoria. Un percorso però da costruire vista la contrarietà di Giorgia Meloni alla consultazione popolare appena conclusa. Esulta anche il Movimento Cinque Stelle da sempre sostenitore della democrazia diretta. Sul piede di guerra invece il Partito Democratico.

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