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Formula 1, in Bahrain è trionfo Sebastian Vettel e Ferrari

Formula 1, è trionfo Sebastian Vettel e Ferrari in Bahrain

Bottino pieno! Due vittorie sue due, e classifica che sorride. Ma la buona notizia è la macchina che risponde bene, oltre ad una squadra che sa reagire alle difficoltà. In Bahrain è trionfo Sebastian Vettel. E soprattutto trionfo Ferrari! Il tedesco ha vinto anche la seconda prova del Mondiale, festeggiando alla grande il suo 200° GP in F.1. Ha preceduto Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, un sorprendente Gasly con la Toro Rosso e la Haas di Magnussen. E la classifica sorride. Era dal 2004 che il Cavallino non vinceva le prime due gare della stagione, con Michael Schumacher. A fine anno fu Mondiale, in questo 2018 chissà.

L’edizione online della Gazzetta dello Sport scrive a riguardo: “Peccato per il ritiro di Kimi Raikkonen, ripartito troppo presto al 36° giro con la gomma posteriore sinistra non ancora cambiata. Nella ripartenza ha investito un meccanico che è stato subito soccorso. Proprio in quegli istanti concitati, oggi il Cavallino ha mostrato la freddezza che aveva mostrato a Melbourne, cambiando la strategia in corsa e beffando ancora la Mercedes, che pensava di avere la gara in pugno con la strategia a una sola sosta. La Ferrari ha capito che le due soste avrebbero regalato la vittoria ai rivali e ha ordinato a Vettel di non fermarsi più con le soft, montate al 21° giro. L’azzardo ha pagato: 36 giri con la gomma gialla e il manico di Sebastian, davvero bravo, sono stati la chiave per la vittoria.

Cinica, concreta e per ora sempre vincente. Cosa si può volere di più da questa Ferrari? Forse manca solo quello di cui ha parlato giovedì in Bahrain proprio Vettel, l’ultimo gradino, cioè la velocità su tutte le piste. In Australia si è vista una Ferrari capace di capitalizzare al massimo l’unica piccola occasione che la Mercedes le ha concesso. In questo weekend abbiamo invece ammirato tanta concretezza e freddezza: dalle libere alle qualifiche, al GP, il Cavallino ha sfruttato bene la sua tradizionale velocità e adattabilità al caldo e al tracciato del piccolo regno mediorientale. Ma questo è un campionato lungo, e se si pensa che a Melbourne la gara era nelle mani di Hamilton e che anche l’anno scorso le rosse vinsero in Australia e in Bahrain (e poi sappiamo com’è finita), ecco che l’esaltazione oggi sarebbe un peccato capitale. Tra sette giorni in Cina ci sarà invece una bella verifica. Perché l’anno scorso ci vinse Hamilton: un successo rosso sarebbe un avviso importante, ai rivali e al campionato”.

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