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Raccomandati in Rai, Giancarlo Magalli: “Sono almeno il 20%. Vi dico come funziona…”

Giancarlo Magalli contro i raccomandati in Rai:

È alla Rai da diversi anni e ne conosce beghe e misteri. Parliamo di Giancarlo Magalli, 71 anni, oramai è un decano della tv di Stato italiana. Dunque conosce perfettamente quali proporzioni abbia acquisito nel corso del tempo il problema dei raccomandati: “Ce ne sono, come in tutte le aziende pubbliche. Magari qualcuno risolvesse veramente il problema”.

Il conduttore de I fatti vostri confida di aver sempre combattuto le raccomandazioni. E si augura che qualcosa cambi: “Se i dirigenti ammettessero di aver assunto un incapace dietro raccomandazione, sarebbe già un inizio. In Rai si assumevano tre persone alla volta: un democristiano, un socialista e uno bravo… Io ero quello bravo” confessa in un’intervista rilasciata a Vanity Fair.

Magalli vorrebbe seriamente che si facesse qualcosa in merito: “Magari qualcuno risolvesse veramente il problema. Ne hanno parlato tutti in passato, senza fare mai nulla”, denuncia. E mette in guardia chi volesse provare a contare quanti siano i raccomandati: “Un censimento basato sulle delazioni sarebbe molto pericoloso. Però se i dirigenti ammettessero di aver assunto un incapace dietro raccomandazione, sarebbe già un inizio”, sostiene.

“Ci sono raccomandati come in tutte le aziende pubbliche. Un buon 20 per cento, dai cameraman agli assistenti, dai redattori alle vallette. La raccomandazione rispetta ossequiosamente la catena gerarchica: il politico chiama il direttore o un’altra figura apicale Rai, che chiama me. Con modi molto garbati, mi dice: ‘Guarda questo è bravo, vedi se puoi usarlo'”.

“Molti prendono i raccomandati come ‘assicurazione’ sul programma. Dicono: ‘Assumo la persona raccomandata da quel dirigente, che decide anche se chiudere o no il programma. Così sto tranquillissimo’”, prosegue il conduttore a proposito dei colleghi che scelgono di assecondare questa pratica sperando di trarne vantaggi indiretti.

E parlando delle sue esperienze passate, Magalli ricorda le decine di ragazze proposte con raccomandazione per un programma in prima serata nella seconda metà degli anni 90: “Scelsi una delle poche ragazze non segnalate. Non aveva mai fatto altri programmi Rai ma mi sembrò brava e divertente. Si chiamava Vanessa Incontrada.

Ma alla fine, Vanity Fair riesce a ottenere da Magalli il racconto di un aneddoto in cui invece il presentatore dovette chinare il capo e scegliere una ragazza raccomandata per Domani sposi, a fine anni 80. “Una la dovetti prendere per forza. Era stata segnalata dai livelli altissimi, ma proprio altissimi… La impiegai per quello che sapeva fare: niente. A quello stesso provino ne presi un’altra, non segnalata, ma bravissima. Si chiamava Simona Ventura.

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