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Letto per voi – “Il purgatorio dell’angelo” di Maurizio De Giovanni: la recensione

“Il purgatorio dell’angelo” di Maurizio De Giovanni: la recensione

Torna il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, personaggio amatissimo creato dalla penna di Maurizio de Giovanni, in quello che è il penultimo libro della serie, Il purgatorio dell’angelo.

Don Angelo De Lillo, viene trovato morto con una profonda ferita alla testa su uno scoglio di Posillipo. Don Angelo è un gesuita amato da tutti, confessore della Napoli che conta, padre spirituale e guida nello scolasticato dove risiede. Ma allora chi voleva la sua morte, chi ha deciso per un gesto tanto cruento? Neanche le sue ultime parole, ascoltate dal commissario lo mettono sulla giusta strada: “Io confesso, io ti confesso…”

Il Purgatorio è luogo di espiazione, in cielo dopo morte, ma anche qui nella vita di tutti i giorni e de Giovanni in questo capitolo, si immerge ancora di più nel profondo dei personaggi, ognuno con una verità da confessare ed un “Purgatorio” da espiare. Tanti piani narrativi e paralleli in cui ogni protagonista  ha un’evoluzione personale che parte da un desiderio, un dolore, una mancanza e si evolve attraverso un’espiazione personale, ognuno con il proprio Purgatorio, per arrivare ad un’apertura finale, di libertà, verità, amore, speranza, attraverso il dolore.

Non solo la storia ed il vissuto di padre Angelo, ma anche i gesuiti, figli spirituali della vittima, attraverseranno il loro Purgatorio, anche  Maione, il fedelissimo brigadiere di Ricciardi, avrà il suo percorso di evoluzione che parte dalla malinconia per la morte del figlio Luca. Enrica attraverserà il dolore della sua vita costretta e delle sue insoddisfazioni. Bianca, il desiderio di una vita normale mai realmente realizzato.

Ricciardi, in questo penultimo romanzo della serie, affronterà il Purgatorio più difficile, quello della verità che lo allontana dall’amore. De Giovanni scava nell’io più profondo di Luigi Alfredo, soffre e ci fa soffrire con lui in un percorso doloroso e tortuoso che ha come sfondo il mese di maggio; Quello delle rose, che sono dolci, ma hanno spine ma anche dello scirocco che spezza l’arrivo dell’estate con la sabbia del deserto che offusca la vista verso la meta.

Maurizio de Giovanni regala ai lettori, un’ulteriore piccola perla, il racconto di una rosa che passa di mano in mano attraverso altre vite. Un piccolo cameo parallelo, che dimostra che nulla è come sembra e lascia che il lettore immagini infinite storie che fa solo intravedere.

Leggi anche: intervista a Maurizio De Giovanni. Da ‘I Bastardi di Pizzofalcone’, a ‘Sara al tramonto’

Il purgatorio dell’angelo di Maurizio de Giovanni è edito da Einaudi Stile libero.

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