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Elezioni Trentino, exploit Lega con Fugatti governatore. E Kollensperger vola in Alto Adige

Elezioni Trentino, exploit Lega con Fugatti governatore:

Il voto in Trentino e in Alto Adige era molto importante per testare la tenuta del governo, e bisogna dire che la Lega continua a crescere in una maniera vertiginosa, una ascesa che proprio non vuole arrestarsi. Se gli alleati, Forza Italia e Fratelli d’Italia, perdono consensi, il Carroccio ne fa incetta in ogni dove, come un effetto domino, un travaso che va avanti inesorabile dal 4 marzo in poi.

In Trentino, trionfa Maurizio Fugatti, candidato della coalizione di centrodestra e già sottosegretario alla Sanità del governo giallo-verde, con uno schiacciante 46% per il quale si aggiudica il premio di maggioranza. Come era attendibile, la coalizione è stata trainata dalla Lega che, rispetto al 2013, ha fatto registrare un balzo impressionante dal 6% al 27%. Giorgio Tonini, candidato del Pd, si è fermato al 25%, mentre il governatore uscente, Ugo Rossi, si è presentato da solo ottenendo un più che dignitoso 12%. Anche in Trentino, dunque, il centrosinistra si è presentato diviso spianando la strada all’affermazione di Fugatti.

Si può parlare di crollo per il Pd che dal 22% di cinque anni fa, si ritrova adesso con il 13%. Molto deludente il risultato del candidato grillino, Filippo Degasperi, il cui 7% non si può dire che possa soddisfare la base pentastellata che si aspettava un consenso maggiore. Si chiude un capitolo di centrosinistra durato vent’anni in Trentino, ora spira forte il vento leghista anche in quelle che erano le roccaforti rosse.

Non è un caso che la Lega abbia ottenuto risultati sorprendenti anche in Alto Adige, qualificandosi come il primo partito a Bolzano, con Forza Italia sprofondata all’1%. Lo smacco degli azzurri ha indotto la coordinatrice regionale del partito di Berlusconi, Michaela Biancofiore, a rassegnare le sue dimissioni.

Nell’Alto Adige, a differenza del Trentino, il sistema elettorale è un proporzionale puro senza premio di maggioranza, cosicché non si votava per i candidati alla presidenza in quanto sono i consiglieri eletti che, a loro volta, eleggeranno un governatore. Il primo partito altoatesino è l’Svp che, però, perde due consiglieri passando da 17 a 15, per la maggioranza assoluta di 18 consiglieri, è necessaria una alleanza che non sarà più possibile con il Pd che ne ha eletto solo uno.

Probabile che si proverà a dialogare con la Lega che ne ha eletti quattro di consiglieri, tra i partiti nazionali è la forza che ne ha eletti di più. L’exploit è stato di Paul Kollensperger, il quale, presentatosi con una sua lista dopo essere fuoriuscito dai Cinquestelle, è riuscito ad eleggere sei consiglieri. Il “Pizzarotti sudtirolese”, nonostante sia arrivando secondo con la sua lista, non potrà essere vicepresidente della giunta perché, come previsto dallo statuto, ci deve essere una rappresentanza italiana. Non è detto che ci sarà una alleanza Svp-Lega per formare la maggioranza, ora inizierà il tempo delle trattative.

 

Maurizio Longhi per BreveNews.Com

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