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Il governo presenta la manovra, le scuse di Juncker, la candidatura di Berlusconi

Il governo presenta la manovra e non solo, l’approfondimento sugli ultimi eventi della politica:

È stata la settimana che ha portato alla definitiva approvazione della manovra di bilancio, con il triumvirato Conte-Salvini-Di Maio che, trasudando un certo compiacimento, presentava da Palazzo Chigi, ciascuno a seconda della propria area di competenza, i contenuti per accedere sia al reddito di cittadinanza che a quota 100. Due misure su cui si erano tanto battute le forze di governo per mantenere gli impegni con i rispettivi elettorati, da non tradire soprattutto in vista di maggio con le elezioni Europee, che per molti potrebbero provocare dei cambiamenti di scenario all’interno della maggioranza. Questo è da vedersi, per il momento, al di là delle visioni contrapposte sulle grandi opere, l’approvazione della manovra rappresenta un collante che unisce le due anime dell’esecutivo.

Ma sia Lega che Cinque Stelle hanno nel proprio Dna una mai celata idiosincrasia per l’Unione Europea con i suoi vertici, e proprio da Bruxelles, attraverso le parole del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, è arrivato un mea culpa relativo alle misure di austerità richieste per fronteggiare la crisi greca. Un’ammissione di responsabilità intempestiva secondo molti, soprattutto per i Cinque Stelle con Di Maio che ha parlato di lacrime di coccodrillo.

La sensazione è che il passo indietro di Juncker sia un modo per ammorbidire gli elettori in vista di maggio, sicuramente non si ammorbidiranno i greci, i quali si sono visti minacciati sotto la scure della Troika e pare difficile immaginare che basti un atto di contrizione perché possano dimenticare quanto subito. Si è tanto parlato di austerità, di una Unione Europea improntata alla linea del rigore e dell’inflessibilità, solo adesso, a quanto pare, ci si è resi conto che con una maggiore solidarietà si sarebbe evitato un clima ostile verso Bruxelles da parte di quei politici indicati all’interno della categoria dei sovranisti.

Chi non si professa sovranista preferendo assumere atteggiamenti sempre più moderati è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il quale, all’età di 82 anni, ha sciolto le riserve decidendo di candidarsi per le Europee. Una notizia che non poteva passare inosservata alla luce di ciò che l’ex premier ha rappresentato per la politica italiana nella cosiddetta Seconda Repubblica. Nella lettera a Il Corriere della Sera, il fondatore di Forza Italia, ha scritto di ispirarsi ai valori professati da don Sturzo mentre, quando gli viene chiesto un parere sul governo, auspica che la Lega torni all’ovile del centrodestra per riformare quella coalizione pre-elettorale e che si presenta unita nei territori.

Forza Italia, pur essendo relegata all’ombra dell’egemonia leghista, spera di rilanciarsi proprio grazie al ritorno nell’agone politico del suo padre fondatore che, il 4 marzo, si è dovuto limitare alla campagna elettorale per l’incandidabilità, figlia di condanne giudiziarie, a cui è seguita la riabilitazione che ora gli permette di aspirare al Parlamento Europeo.

Maurizio Longhi per BreveNews.Com

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