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La logica delle sostituzioni: Allegri preciso, Inzaghi spregiudicato, Spalletti prudente

La logica delle sostituzioni:

Nel calcio moderno, i cambi sono fondamentali per lo sviluppo di una partita. L’evoluzione dello sport più seguito del mondo lo ha portato ad essere fortemente episodico: una giocata può cambiare l’esito di una partita, e quindi essere capace di leggere la partita è una dote oramai importantissima per un allenatore.

Non a caso, i più importanti e vincenti mister del mondo sono anche quelli che riescono a far ruotare meglio la propria squadra, che sanno chi far giocare e per quanto tempo e che si tengono degli assi nella manica in panchina, per farli poi entrare al momento giusto.

L’esperto Max

Uno dei migliori in rapporto ai cambi è sicuramente Massimiliano Allegri. La sua Juventus può cambiare pelle anche più volte all’interno della stessa partita, grazie alle sue sostituzioni. Negli anni, Allegri si è guadagnato la fama di allenatore che sa leggere la partita forse meglio di chiunque altro, sia in Italia che in Europa. Da parte dell’opinione pubblica che lo critica, l’allenatore della Juventus viene considerato conservativo e difensivista. In realtà, vedendo i cambi che fa, sembra essere un mister molto equilibrato. Basti pensare, infatti, che la percentuale dei cambi difensivi rispetto a quella dei cambi offensivi è identica, vale a dire il 23,1%. Nel restante 53,8%, le sostituzioni sono tra pari ruolo, come evidenzia uno studio statistico interattivo elaborato da Bwin. Allegri tende sempre a mantenere in panchina almeno un calciatore che gli possa garantire freschezza e velocità per spaccare la partita, come ad esempio Douglas Costa o Dybala, ma a volte può inventare qualcosa dal cilindro che cambi tutto, come quando a Wembley vinse la partita inserendo Asamoah pe Matuidi.

Spalletti prudente, Inzaghi spregiudicato

Ci sono poi allenatori che si comportano in maniera diversa, nel caso in cui il risultato sia di parità. Per esempio, qualcuno potrebbe puntare su di un cambio offensivo, per cercare di vincere la partita e di non accontentarsi di un unico punto. È quello che fa Filippo Inzaghi; c’è da considerare che i dati si riferiscono anche alle stagioni in cui l’ex attaccante del Milan sedeva sulla panchina del Venezia. Assieme a lui anche Di Carlo, D’Aversa e De Zerbi, mentre l’attuale allenatore dell’Inter, Luciano Spalletti, risulta essere il più prudente, con una percentuale di sostituzioni difensive molto più alta rispetto a quella di sostituzioni offensive. Assieme a lui anche Simone Inzaghi e Gennaro Gattuso.

Come si comportano, invece, gli allenatore quando la situazione è loro vantaggiosa? Simone Inzaghi, uno dei più prudenti in situazioni di pareggio, è invece molto aggressivo qualora si trovi avanti e cambia molto spesso per chiudere la gara, così come Roberto De Zerbi e Gasperini. Carlo Ancelotti risulta essere, invece, il più prudente assieme a Gennaro Gattuso, cercando dunque di addormentare la partita.

Stili diversi, allenatori diversi, un solo obiettivo: la vittoria.

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