Home » Mahmood si racconta: “Mio padre e le quattro mogli, ma adesso ho superato. Io gay? Sono fidanzato…”
Spettacolo

Mahmood si racconta: “Mio padre e le quattro mogli, ma adesso ho superato. Io gay? Sono fidanzato…”

Mahmood si racconta: “Mio padre e le quattro mogli, ma adesso ho superato. Io gay? Tutta la verità…”

“Preferisco essere chiamato Mahmood piuttosto che Alessandro. Ormai, sono abituato così. La canzone con cui ho vinto Sanremo? È nata dalla frase in arabo waladi habibi ta’aleena, “figlio mio, amore, vieni qua”. Era con quelle parole che papà mi chiamava per tornare a casa quando, bambino, giocavo nel parchetto di Gratosoglio”. Così il vincitore del Festival di Sanremo 2019 ai microfoni de “Il Corriere della Sera.

Il cantante ha raccontato la brusca separazione col padre che di colpo, non l’ha chiamato più. “Avevo cinque anni. Sono rimasto uguale. Mia madre si preoccupava perché le chiedevo “mamma mi porti al parco?” e non “dov’è papà?”. Ero così piccolo… I momenti di rabbia sono venuti dopo e li ho superati. Però, ho scritto Soldi perché avevo bisogno di fissare i ricordi di qualcosa che poteva andare meglio. Oggi no so nemmeno dov’è”.

“Mio padre nelle mie canzoni? È stata un’autoanalisi, perché qualcosa mi ha lasciato. Quando dico che faccio Morocco Pop, è un’affermazione d’identità. Da piccolissimo, ascoltavo la musica di mamma, De Gregori, Dalla, Battisti, e quella araba di papà. Il mio primo ricordo sono io che suono la trombetta Chicco davanti alla tv. A otto anni, già prendevo lezioni di solfeggio, ma i suoni mediorientali li ho recuperati dopo, come quando da bambino non ti piacciono le verdure, poi cresci e cerchi tutte le verdure che ti sei perso”.

Mahmood racconta anche il suo primo ricordo con suo padre: “Voleva insegnarmi a pescare, io la pesca la odiavo. Lo ricordo all’Idroscalo, facevamo il barbecue. E poi, la prima volta in Egitto con lui, a otto anni. Abbiamo visto il deserto, le piramidi, il museo del Cairo coi gioielli dei faraoni, sono rimasto affascinato. Mi piace che quello sia un pezzo delle mie origini”.

Mahmood rivela anche dei retroscena sulla vita privata del padre: “Ha avuto quattro mogli. Ci ho fatto i conti: le persone si amano, non si capiscono più, si lasciano. Ma non sto parlando di poligamia. Mamma e papà si sono sposati in chiesa, io ho frequentato l’oratorio, ho fatto battesimo, comunione, cresima. L’Islam non c’entra. Lui ha altri figli: ho conosciuto una sorella a Milano e un fratello in Egitto. Quando conosci un fratello dall’altra parte del mare, a 8 anni, è già successo tutto e, dopo, niente può farti male. Dopo, io e papà, abbiamo passato altre estati insieme. I primi addii sono belli tosti, alla quarta ti abitui e ti senti più sicuro nel posto dove stai sempre. L’ultimo addio è stato qualche mese fa. Ma non penso che non se ne importi. Voglio credere che tutti hanno umanità. Ma ci sarà modo di chiarire, io non chiudo le porte”.

“Perché soldi? Volevo raccontare come possono condizionare i sentimenti e le famiglie. In un divorzio, i genitori possono dividersi sul mantenimento, la casa… Anche nel video, gli uomini neri davanti al bambino rappresentano i soldi, la società coi suoi valori non puri. Io devo tutto a mamma. All’inizio, mi accompagnava lei dal maestro di musica, partendo da Buccinasco, dove lavorava, e portandomi a Baggio. Ogni giorno, un viaggio. Mi ha fatto da madre e da padre. Non posso dire che papà mi sia mancato, perché lei mi ha dato tutto. Mi ha sostenuto. Mi diceva: ti pago i corsi di musica solo se vai bene a scuola”.

Infine, chiosa sulle polemiche scaturite dalla frase di Salvini: “Io non ho mai avvertito di essere diverso. La differenza me la stanno facendo sentire oggi. Ho fatto le scuole con bimbi russi, bulgari, rom. Il più figo della classe era cinese, quello un po’ bullizzato era italiano, messo in mezzo perché cicciottello, non per altro. Sui social, c’è chi ha scritto «italo egiziano e pure gay, ma io non ho mai detto di essere gay. La mia è una generazione che non rileva differenze se hai la pelle di un certo colore o se ami qualcuno di un sesso o di un altro. Io sono fidanzato, ma troverei poco educata la domanda se ho una fidanzata o un fidanzato. Specificare significa già creare una distinzione”.

Tags
Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com