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Spettacolo

Giuseppe Cruciani: “Non sono un frequentatore di bordelli, ma ogni tanto vado in Svizzera per sperimentare”

Giuseppe Cruciani in un’intervista a La Verità

Giuseppe Cruciani da tredici anni conduttore de La Zanzara, su Radio24, ha rilasciato un’intervista a La Verità in cui commenta la situazione politica attuale. “Su questa storia del razzismo stiamo assistendo alla più grande operazione di propaganda mediatica degli ultimi vent’ anni. Basta un singolo caso, anche non confermato. O magari una scritta sul muro fatta da non si sa chi, come è accaduto a Melegnano, e immediatamente risuona l’ allarme democratico. Se in Italia c’ è un rischio razzismo, allora in Francia dev’ esserci l’ esercito per le strade”, dichiara Cruciani.

Il giornalista continua, ribadendo “Intellettuali, filosofi: tutti a pronunciare quella parola. Andrea Camilleri ha dichiarato che Salvini gli ricorda un federale delle camicie nere. Io questa grande minaccia alle libertà democratiche non la vedo”.

A proposito della recente intervista fatta di Fabio Fazio ad Emmanuel Macron, Cruciani non ha dubbi: “Sicuramente un bel colpo giornalistico. Il problema è che non era un’ intervista: mancavano le domande”. Ad esempio: ‘Che ne pensa di quello che è successo a Bardonecchia?’ Oppure: ‘Considera ancora il governo italiano vomitevole?’ Alla fine, di ciò che è andato in onda non mi resta nulla”.

Sui politici italiani. “In parlamento c’è sempre stata una quota di clown. Oggi tra tv e social, si avvalgono di un ampio campo di espressione per mettere in mostra, se vuoi, anche il proprio lato più umano”. Il conduttore più dissacrante della radio italiana è uno che alle parolacce non rinuncia mai. “Mi sono documentato: il turpiloquio è stato utilizzato in passato da fior di filosofi. Dunque se porto il linguaggio del bar in una radio nazionale, non faccio niente di originale. Ciclicamente l’editore mi chiede spiegazioni. E io rispondo che nel mio programma l’ingresso è libero. C’è l’ intervista tradizionale e subito dopo arriva Sgarbi che parla di sesso orale”.

 

 

Giuseppe Cruciani non vede di buon occhio neanche le quote rosa. “Il problema della discriminazione per fortuna si è molto ridotto. Detto questo, le quote rosa sono una follia. Penso alla ragazza che alla manifestazione antirazzista di Milano ha esposto lo striscione ‘Meglio puttana che salviniana’. Adesso si lamenta perché la bullizzano su internet. Ma se tu porti in giro uno striscione del genere per provocare, poi non puoi fare la vittima. E comunque se ti insultano per strada è un conto; se lo fanno su facebook, basta spegnere il computer”. E aggiunge: “A me ne dicono di tutti i colori. C’ è uno che mi perseguita dicendo qualsiasi cosa su mia figlia di tredici anni. Ma non mi preoccupo. Ogni tanto passo qualche cosa alla Digos e finisce lì. Non possiamo pensare di moralizzare internet, come vorrebbe fare qualche collega. È un luogo dove le persone si nascondono e si sfogano. Da questo punto di vista somiglia a La Zanzara”.

A proposito della case chiuse, il conduttore rivela: “Non sono un frequentatore di bordelli, ma ogni tanto vado in Svizzera, quasi per sperimentare. L’ultima volta sono partito in auto da Milano col senatore Razzi, destinazione Lucerna. Io entrai, lui si addormentò fuori, in macchina. Il sesso è una delle materie su cui si fonda l’ universo. Scambismo, perversioni, omosessualità. Se trovo un omofobo non me lo lascio scappare. Do voce alle posizioni estreme. Gli americani lo chiamano «Shock Joke»: esigo stupore continuo”.

Cruciani basa il suo programma non solo sull’irriverenza, ma soprattutto sulla sorpresa continua al pubblico. “Se qualcuno mi annoia lo tronco subito. L’obiettivo della Zanzara è dare adrenalina al conduttore, perché poi la trasferisca a chi ascolta. Uno show basato su questo in teoria ha potenzialità infinite. Una volta chiesi a Renzo Arbore quanto poteva durare un programma così. Mi rispise che avevo il grande vantaggio della follia dell’attualità”. Come la volta che il conduttore mangiò una nutria in diretta per protestare contro i vegani. “Quella contro i vegani la considero una battaglia vinta. In difesa di chi vuol mangiare come gli pare, contro quelli che ti vogliono imporre cosa mettere nel piatto”.

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