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Cinema

Christian De Sica: “Papà si giocò tutto a carte. Se avessi continuato a studiare Lettere sarei morto di fame”.

Christian De Sica in un’intervista a Il Messaggero

Christian De Sica ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in cui racconta la sua carriera. L’attore dal 30 marzo a 68 anni sarà in scena all’Auditorium di Roma con il nuovo spettacolo Christian racconta Christian De Sica, oltre due ore di musica con monologhi e storie legate alla sua vita. 

La musica, infatti, è stata il primo vero grande amore dell’attore che nel 1973 fu eliminato a Sanremo con ‘Mondo mio’, invertendo la rotta della sua carriera. A 20 anni, infatti, cantava alle Feste dell’Unità e allo Sporting Club di Montecarlo. “Con il gruppetto suonavamo ovunque. E a seconda del tipo di pubblico, cambiavamo repertorio. Per me è stata la salvezza: a 23 anni, morto papà, che ci lasciò senza un soldo perché si giocò tutto a carte, mi ritrovai un mestiere. Se avessi continuato a studiare Lettere sarei morto di fame”.

Il grande Vittorio De Sica sognava una carriera diversa per il figlio. “Sì, il figlio intellettuale. E quando capì che avevo preso la strada del night gli prese un colpo. Poi mi vide allo Sporting e si rassegnò. Ovviamente lui era lì per giocare a carte”. Racconta Christian che, invece, al vizio del gioco non ha mai ceduto, “Quando sei figlio di un giocatore compulsivo sei talmente disgustato che di vincere o perdere a carte non vuoi proprio saperne”.

Poi è arrivato il grande successo come attore, non facendo mai rimpiangere il padre. Ma De Sica la testa non se l’è mai montata. “Coraggio, a volte incoscienza, tanta fortuna. Senza quest’ultima, visto che ‘i figli di’ in Italia sono odiati, non ce l’avrei mai fatta. All’inizio gli addetti ai lavori mi massacrarono. Se non fai guadagnare soldi nessuno ti fa lavorare. Puoi essere anche il figlio del Papa. Senza incassi, crepi. Quello ha aggiustato tutto. Non mi sono mai sentito un leader, ascolto tutti, e so che nel nostro mondo la mannaia prima o poi arriverà anche per me”.

E poi prosegue raccontando, “Carlo Vanzina nel 1982 mi scritturò in Viulentemente mia come piccolo attore comico. Poi arrivarono Sapore di mare e Borotalco. Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, niente. L’unico fu Peppino De Filippo che mi offrì un posto d’attore giovane nella sua compagnia”.

A quasi 70 anni, il grande Christian De Sica ha un desiderio nel cassetto. “Una scuola per insegnare tutto quello che so: recitare e muoversi bene in questo ambiente, che è tostissimo. Spiegare come relazionarsi, cosa fare, cosa non dire…”.

 

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