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L’Ultima nevrosi si chiama vigoressia: cos’è e quali sono i rischi

Vigoressia, cos’è e quali sono i rischi

L’ultima nevrosi si chiama vigoressia. Dopo l’anoressia ora è il turno della nuova patologia legata a un errato modo di percepire il proprio aspetto. Con il conseguente obbligo autoimposto di allenarsi fino allo stremo per avere un corpo forte e muscoli ipertrofici.

Della nuova sindrome, detta anche complesso d’ Adone, se ne parla in un articolo del Venerdi di La Repubblica.  In un’epoca in cui le palestre sono sempre più diffuse ed il culto di un corpo perfetto è alimentato dalle foto che quotidianamente vediamo sui social, si è fatta strada la vigoressia. Colpisce soprattutto gli uomini tra i 25 e i 35 anni, seguiti da quelli tra i 18 e i 24 anni. Per i quali ciò che più conta è l’ immagine del proprio corpo.

A tracciare il profilo di questa nevrosi è un articolo sul sito dottoremaeveroche, a cura della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. È dimostrato che un’attività fisica regolare ha enormi benefici, a tutte le età, soprattutto in termini di prevenzione. Protegge da molte malattie, in particolare quelle cardio- e cerebrovascolari e il diabete, migliora il benessere psicologico e riduce lo stress. Quando però lo sport viene praticato in modo eccessivo e diventa un’ossessione può snaturare la filosofia e lo spirito salutistico dell’attività fisica.  Fino a renderla una vera e propria dipendenza.

L’ allarme scatta quando si diventa dipendenti. L’attività fisica assume un ruolo centrale nella vita della persona e gradualmente sottrae sempre più tempo, spazio e interesse per altre attività sociali. Fino a compromettere la salute psicofisica della persona. I sintomi dell’astinenza si manifestano dopo 24-36 ore dall’ultimo allenamento. Chi ne è affetto non si preoccupa di eventuali indolenzimenti o traumi in corso, perché è evidente che l’allenamento rappresenta un evento importante e irrinunciabile. Spesso più importante del proprio lavoro o della propria famiglia, sino a diventare la cosa più importante in assoluto.

Può succedere che il desiderio di migliorare la tonicità e la massa muscolare del proprio corpo inneschino una reazione a catena di comportamenti non salutari e che portano all’isolamento sociale. Da un punto di vista fisico i rischi sono fondamentalmente legati a una alimentazione fortemente sbilanciata, all’eventuale impiego di anabolizzanti, e naturalmente a sessioni di allenamento di estrema intensità. Sotto il profilo psicologico, inoltre, i comportamenti messi in atto concorrono a destabilizzare ulteriormente il soggetto, con grave compromissione dell’equilibrio psichico e dell’umore.

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