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Eleonora Barbareschi risponde al padre: “Eredità? Ce l’ho fatta da sola. Il suo carattere difficile…”

Eleonora Barbareschi risponde al padre: “Eredità? Ce l’ho fatta da sola”. Lo sfogo a ‘Il Corriere della Sera’

Eleonora Barbareschi risponde al padre. La 35enne, terzogenita dell’ attore e regista, ribatte le affermazioni del padre Luca in un’ intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.

Eleonora Barbareschi risponde al padre. “L’eredità di mio padre? Ha cominciato ad avere figli da giovanissimo e gli auguro di campare fino a 120 anni, quindi se ne riparla tra una sessantina di anni… non ci conto proprio. Con le mie sorelle comdivido invece l’ eredità di un genitore con un carattere difficile, che ci ha allevato come tre maschi e quindi con il desiderio di essere libere, di venire riconosciute per i propri sforzi, in maniera meritocratica. Il problema, semmai è un altro. Ovvero confondere la linea sottile che intercorre tra il rendere un figlio libero di emanciparsi e l’ abbandono”.

Alla domanda se si è sentita abbandonata, Eleonora Barbareschi risponde al padre così: “Un po’ sì. Mi è mancata la sua presenza. Non lo faceva per cattiveria, ma perché è troppo preso da se stesso. Un’ assenza scivolata poi nella sua rigidità. Aveva la fissazione di costringerci a camminare con le nostre gambe. Se, a suo tempo, mi avesse comprato casa non mi sarei mica offesa”.

Eleonora Barbareschi, qualche tempo fa voleva cambiarsi il cognome. A tal proposito spiega: “È stato il mio primo desiderio, sentivo di non avere nessuna associazione con Barbareschi e non volevo passare per raccomandata. In quel periodo non ci parlavamo da 5 anni, io volevo sentirmi autonoma persino dal suo cognome. Quando glielo comunicai, mi rispose: va bene, fallo pure. Il mio non era un gesto contro di lui, ma una necessità per la mia sopravvivenza”.

Poi ha continuato a chiamarsi Barbareschi. “Ci siamo incontrati: mi sono specchiata nei suoi occhi, abbiamo scoperto di avere delle esperienze condivise e allora mi sono detta: chi se ne importa del cognome, è la genetica che vince. Abbiamo riallacciato il rapporto, la rabbia è sparita. Avevo anche risolto il problema di essere figlia di un personaggio famoso”.

Infatti Eleonora Barbareschi oggi ha uno studio di design“Ho iniziato a lavorare a 23 anni, anche se papà ci faceva lavorare da ragazzine nel suo ufficio. Poi ho scelto un percorso distante, per dimostrare che non ero una demente. È stata sempre molto forte in me la spinta ad affrancarmi. Tra noi una sana competizione: ce l’ ho fatta anche senza il suo aiuto”.

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