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Cronaca

Vicenza, l’ospedale gli prescrive acqua e zucchero: bimbo di 3 anni muore per il diabete

Vicenza, l’ospedale gli prescrive acqua e zucchero:

L’ospedale gli prescrive acqua e zucchero ma il bimbo ha il diabete, così muore nel giro di 12 ore. Accade a Valli del Pasubio (Vicenza). Il piccolo è deceduto dopo essere stato ricoverato due volte in ospedale, dove era arrivato con forti dolori alla pancia.

Per due volte è stato portato in ospedale ed è sempre stato dimesso. Nella notte di lunedì il piccolo ha smesso di respirare. Secondo i genitori “non è stato effettuaro nessun esame, gli hanno prescritto acqua e zucchero”. Solo al secondo ricovero si sono accorti che il bimbo era diabetico. Indagato il medico.

G. C. queste le iniziali del nome della giovanissima vittima, era un bimbo sano come la maggior parte dei suoi coetanei. Come conferma la mamma al Corriere della Sera. Lunedì mattina stava bene, poi all’ una ha cominciato ad accusare dolori alla pancia”.

Da qui la prima corsa in ospedale. I genitori portano il bambino al pronto soccorso del nosocomio di Santorso (Vicenza), dove il piccolo arriva molto debilitato. “Il medico lo ha visto pallido, ci ha detto che era disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero”. G. aveva la febbre e per questo gli era stata data della tachipirina. Nessun esame del sangue.

A quel punto la famiglia torna a casa, ma la situazione non migliora e così la nuova corsa al pronto soccorso dell’ ospedale. Questa volta vengono fatti gli esami ematici e arriva la sentenza: diabete. Ma ormai non c’ è più nulla da fare. Il sangue del piccolo è troppo denso e muore poco dopo.

Distrutto dal dolore, il papà non accusa nessuno ma chiede di conoscere la verità. “Non sappiamo niente. Una cosa possiamo dirla: avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’ allarme”.

Per l’ospedale ha parlato il professor Massimo Scollo, primario di pediatria della struttura. “Quando muore un bambino è sempre difficile gestire le emozioni”.

Ora bisognerà capire se e chi ha eventualmente sbagliato. Ma soprattutto se il piccolo avrebbe potuto salvarsi in qualche modo. Nel frattempo la procura ha disposto il sequestro della cartella medica e iscritto, come di prassi, il medico del secondo ricovero nel registro degli indagati.

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