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Brigitte Bardot: “Ho donato la mia vita agli animali. Chi mangia carne in futuro sarà giudicato così…”

Brigitte Bardot: “Ho donato la mia vita agli animali”. Lunga intervista all’ex attrice e modella francese a “7” de ‘Il Corriere della Sera’

Brigitte Bardot: “Ho donato la mia vita agli animali”. Lunga intervista all’ex attrice e modella francese a “7” de ‘Il Corriere della Sera’. Di seguito alcuni passaggi evidenziati dalla nostra redazione

Pensa di avere vinto la battaglia delle idee? Si sente una pioniera? È fiera di quel che ha fatto finora?
«Quarantasei anni fa ho donato la mia vita agli animali. All’inizio mi ridicolizzavano. Mi sono tante volte lamentata delle ingiustizie tra gli uomini, ma per me comunque non erano niente rispetto alle ingiustizie che gli uomini fanno subire agli animali. Non mi sono arresa. Nonostante tutti gli ostacoli, ho avuto il coraggio di continuare quel che avevo cominciato. Sì, mi sento una pioniera perché sono la prima ad avere denunciato i maltrattamenti sugli animali. Ho vinto davvero solo una battaglia: quella delle foche, dopo trent’anni di attesa. Ma ho influenzato l’opinione pubblica, e questo è molto importante. Quindi sono fiera di ciò che ho ottenuto, anche se c’è ancora moltissimo da fare».

Che cosa pensa Brigitte Bardot di Greta Thunberg?
«Il mio sostegno e ringraziamento va a tutti gli attivisti, giovani o anziani. Greta Thunberg è una figura di punta, e offre un superbo esempio del rispetto che dobbiamo agli animali in tutti gli ambiti. Il disinteresse verso gli animali è la vergogna della nostra società, la prova della sua disumanità».

Secondo la visione di Cartesio, gli animali non hanno coscienza, sono solo una sorta di «macchina animata».
«Il punto non è: possono ragionare, possono parlare? Ma, possono soffrire?».

Che cosa pensa quindi dei discussi metodi di L214?
«I militanti di L214 sono formidabili, coraggiosi, unici. Grazie a loro le immagini insostenibili dei mattatoi hanno disgustato l’opinione pubblica, che ignorava l’inferno patito dagli animali in queste fabbriche di agonia abietta che sono i mattatoi».

Gli anti-specisti rifiutano l’esistenza di una gerarchia tra le specie. Lei si definisce come tale?
«Penso che all’inizio l’uomo, l’animale, le piante, gli alberi, si trovassero in una condizione di uguaglianza. Certe specie tra le quali quella umana e certi animali si sono evoluti più rapidamente degli altri ma restano legati a una catena ecologica che dà equilibrio alla nostra presenza sulla Terra. Dunque non c’è una gerarchia, per me. Ma esiste un predominio dell’umano che, in virtù della sua supremazia, si è attribuito il diritto di vita e soprattutto di morte su tutti gli esseri più deboli. Non c’è alcun predatore che possa avere ragione della demografia vertiginosa degli umani, che toglie equilibrio al sistema ecologico destinato così al crollo. Siamo troppo numerosi su questo pianeta che soffoca ed è moribondo. Gli animali hanno la saggezza di smettere di riprodursi quando sentono che la loro esistenza è minacciata».

Nel mondo dei militanti in difesa degli animali, alcuni sono «abolizionisti», ovvero auspicano la fine dell’allevamento e del consumo di carne, mentre altri sono «welfaristi», quindi accettano la natura carnivora dell’uomo ma hanno comunque a cuore il benessere degli animali prima e durante l’abbattimento. Lei come si pone?
«In futuro, se un futuro ci sarà, penso che gli uomini giudicheranno i carnivori attuali come noi giudichiamo i cannibali di un tempo. Uccidere, sgozzare in catena di montaggio milioni di animali per nutrirsi della loro carne, dello loro sofferenze, del loro sangue, del loro terrore e della loro disperazione, è una crudeltà inimmaginabile. Sono vegetariana da 40 anni e adesso ne ho 84. Sto benissimo. Spero in una chiusura definitiva dei mattatoi, un giorno. Sono stabilimenti di sterminio, di sofferenza di esseri innocenti».

Lei è vegana?
«No, mangio uova, formaggio, miele e burro. Non sono vegana, sono vegetariana».

Nel luglio 2018 il presidente Emmanuel Macron e la première dame Brigitte, assieme al cane Nemo, hanno ricevuto Brigitte Bardot all’Eliseo […] Un anno dopo, come vanno i rapporti con il presidente? Le sue richieste sono state ascoltate?
«La prego, non mi parli mai più di Macron né di altri presidenti. Sono nauseata».

Poca fiducia negli uomini di governo, ma BB non rinuncia a sperare.
«Sono fatalista. La nostra sopravvivenza è nelle mani di coloro che dirigono il mondo e ci portano verso il peggio. Ma credo anche nei miracoli, che mi faranno vincere finalmente una battaglia decisiva. Chi vivrà vedrà. Baci, baci a tutti».

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