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Televisione

Eva Robin’s si racconta: “Quella volta che mi legarono al letto. Cosa non mi piaceva di Roberto…”

Eva Robin’s si racconta nel corso della puntata di Vieni da me’, trasmissione condotta da Caterina Balivo e in onda oggi mercoledì 30 ottobre su Raiuno

Eva Robin’s si racconta: “Quella volta che mi legarono al letto. Cosa non mi piaceva di Roberto…”. Roberto Coatti, questo il vero nome della cantante e attrice, si racconta nel corso della puntata di ‘Vieni da me’, in onda questo pomeriggio. Aneddoti sulla carriera ma anche sulla vita privata sono emersi attraverso i microfoni della trasmissione condotta da Caterina Balivo.

La cantante e attrice, 61 anni, nota per aver adottato esclusivamente un ruolo di genere femminile, mantenendo comunque una certa ambiguità, ha ripercorso la sua infanzia: «Nell’ adolescenza capisci il percorso che percorrerei. Ho avuto una bellissima infanzia, a parte un momento bruttino in collegio: mi avevano legato al letto e, grazie all’ urlo ai miei genitori, è stato chiuso per infamie nei confronti degli adolescenti. Avevo 6 anni, ne parlai a mia madre: mi davano anche dei farmaci per calmarmi».

Il ricordo della madre. «Mia madre è l’ uomo che non sono stata io: è stata tosta, l’ ho vista solo due volte in gonna, dava del filo da torcere. E’ stata la prima pecora nera della famiglia. Mio padre era birichino, non gli bastava solo la moglie. Ho conosciuto alcune sue donne».

La Robin’s ha poi parlato del rapporto con il padre. «Nonostante fossi diventata Eva, ha continuato a chiamarmi Roberto: non se ne è mai fatto una ragione».

La scoperta della sua natura. «È stato nella fase adolescenziale. Ebbi la fortuna di avere un vicino infermiere, che gestiva il reparto degli ormoni in ospedale: a 14 anni mi facevo iniettare questi ormoni per bloccare la crescita maschile. Mia mamma non sapeva nulla».

E quando le chiedono cosa non le piaceva di Roberto, la risposta è ironica. «Fascia protetta…», aggiunge ironicamente, spiegando poco dopo: «Il lato maschile è quello che mi ha sorretto in questi anni».

La ‘concorrenza’ con Amanda Lear. «Lei avrebbe potuto licenziarmi, ma è stata molto carina nei miei confronti. Concorrenza? Non lo so. La rincontrai anni dopo e mi disse: “La differenza tra una bella e una brutta è che la bella invecchia, la brutta no”. Voleva poi dire che la bellezza passa, ma la bruttezza resta».

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