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Cronaca

Milano, disabile tenta di salire sul bus pieno: insultata e cacciata, interviene la sicurezza

Una disabile tenta di salire sul bus pieno a Milano ma viene insultata e cacciata, al punto che deve intervenire la sicurezza per farle posto

Milano, disabile tenta di salire sul bus pieno: insultata e cacciata, interviene la sicurezza. A raccontare il bruttissimo episodio capitato sul filobus 90 alla fermata di viale Romagna-largo Rio De Janeiro, è la stessa Graziella Biondino, 67 anni, disabile al 100% in carozzina, ai microfoni de ‘Il Giorno’.

«Quelle parole mi hanno toccato profondamente, non mi sono mai sentita tanto umiliata. Com’è diventato il nostro mondo? Vedo sempre meno umanità. Sono stata insultata dai passeggeri che erano a bordo perché il mezzo era pieno e non volevano che io salissi. Mi hanno urlato ‘Disabile di m…’, ‘Che cosa fai in giro?’, ‘Noi dobbiamo andare a lavorare’. Erano tutti contro di me: italiani, stranieri, giovani, meno giovani. Il filobus era pieno ma c’era comunque posto per tutti. Non volevano spostarsi, secondo loro io sarei dovuta rimanere a terra. Solo l’autista mi ha difeso e ha lanciato l’allarme, facendo intervenire gli addetti della Security Atm. Li ringrazio tanto perché mi sono sentita protetta”.

Atm conferma l’intervento. La signora, che vive in una casa Aler, era partita alle 10.30 dal Corvetto per raggiungere la sede dell’azienda in viale Romagna “dove avrei dovuto portare la documentazione per il censimento”, spiega. Prima ha preso il bus 84, poi, in piazzale Cuoco, è salita sul filobus 90 che l’ha portata a destinazione. All’andata tutto è andato bene. Sbrigata la pratica negli uffici, si è recata alla fermata della 90 per tornare indietro.

Disabile tenta di salire sul bus pieno: insultata e cacciata

“E lì è successo quello che mai mi sarei immaginata. All’arrivo del mezzo, l’autista è sceso per sistemare la pedana per poter salire con l’operatrice sociosanitaria che mi assiste. Ma a bordo sono subito partite le proteste: una signora con un bambino aveva il passeggino aperto e, capendo che avrebbe dovuto chiuderlo (cosa che poi non ha fatto), si è lamentata. Con lei, tutti gli altri: nessuno si voleva spostare per farmi raggiungere la postazione in cui avrei dovuto sistemarmi. E sono partiti gli insulti.

Quelli mi hanno fatto più male. Invece di aiutarmi, le persone volevano che restassi a terra. L’autista ha preso le mie difese, dicendo agli altri passeggeri che non sarebbe partito se non si fossero spostati, che non avrebbe lasciato una disabile a terra. Controvoglia la gente si è quindi scansata.

Il conducente nel frattempo aveva allertato la centrale: alla fermata successiva si è presentata la Security Atm e c’è stato il fuggi-fuggi. Io poi sono stata scortata dagli addetti fino alla fermata di piazzale Cuoco, dove sono scesa. Ero davvero scioccata, loro mi hanno tranquillizzata. Ma resto allibita davanti a tanta cattiveria”. Lei, ‘guerriera’ in carrozzina, da anni supporta le persone più fragili del quartiere e organizza pomeriggi di festa per i bambini. “Continuerò a spargere bontà nel mio piccolo. La cattiveria non deve vincere” (fonte: ‘Il Giorno’).

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