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Disastro Juve, sconfitta senza tirare in porta. Sarri recrimina: “Ci avrebbero dato 2 rigori in Italia”

Disastro Juve in Champions League, bianconeri battuti dal Lione senza mai tirare in porta. E il tecnico Maurizio Sarri recrimina

Disastro Juve, sconfitta senza tirare in porta. Sarri recrimina: “Ci avrebbero dato 2 rigori in Italia”. Notte da incubo per la squadra di Maurizio Sarri che esce con le ossa rotte dal Groupama Stadium nel turno di andata valido per gli ottavi di finale di Champions League contro l’Olympique Lione.

Una sconfitta che fa registrare un dato significativo per i bianconeri che hanno chiuso la gara senza mai tirare in porta, non accadeva dal 2004. Lo stessi Maurizio Sarri in conferenza stampa post gara è preoccupato. “Nel primo tempo abbiamo approcciato la gara lentamente, con poca aggressività, scadente. A volte questo approccio ci succede, senza venire a capo delle motivazioni”, prova a spiegare il tecnico.

E ancora: “Il problema della palla mossa lentamente ce l’abbiamo, faccio difficoltà a farlo passare. Poi nella ripresa abbiamo fatto più ritmo, muovendosi senza palla, recuperando palloni nella metà campo avversaria e nel finale giocavano nella loro metà campo. E’ poco per una gara di Champions, per fortuna ci sono 90′ per mettere a posto la situazione. Stasera, però, non abbiamo concesso tanto esclusi i primi dieci minuti”.

A proposito delle decisioni arbitrali, Sarri recrimina: “In Italia ci avrebbero dato due rigori: uno su Ronaldo e uno su Dybala. In Europa c’è un metro diverso e dobbiamo adeguarci”. E su cosa lo preoccupa per il ritorno, il tecnico aggiunge: “La lentezza nella manovra. Dobbiamo spazzare via questo aspetto dalla prestazioni, anche all’interno di buone gare mettiamo dentro 15-20 minuti così”.

Infine, spazio alle beghe di spogliatoio. “Bonucci ha ripreso Matuidi e ha parlato di poca concentrazione dei compagni nel riscaldamento? Lo staff mi ha detto che la squadra ha fatto un riscaldamento normale, senza vedere grandi segnali. Non c’è nessun problema di relazione tra me e i giocatori, è una invenzione, non ho mai detto che non rispondono alle consegne. Rispondere a 100 all’ora è un conto, rispondere con la palla a 10 all’ora è un altro. Sono due calci diversi ma questo non vuol dire niente a livello di relazioni. E’ un difetto enorme, non so se abbiano più difficoltà nel farla viaggiare più veloce di prima”.

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