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Spettacolo

Vasco Rossi: “Fama? Divertente solo all’inizio, poi succede una cosa. Ho un solo rimpianto”

Vasco Rossi sulla fama e non solo, il cantante rock ne parla in un toccante sfogo dove si considera un emarginato di lusso

Vasco Rossi: “Fama? Divertente solo all’inizio, poi succede una cosa. Ho un solo rimpianto”. Il cantante rock ne parla in un toccante sfogo pubblicato sui suoi profili social dove si considera un emarginato di lusso.

«All’inizio essere famosi era molto divertente perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l’illusione di aver risolto tutti i problemi. Poi sono arrivati i prezzi da pagare», racconta.

Il rocker di Zocca è ovviamente consapevole di non potersi lamentare («sarei un pazzo») perché «la popolarità è la conferma del valore» delle cose che ha fatto, ma ha un unico, grande, rimpianto: «Mi spiace solo non poter camminare per strada, entrare nei negozi, entrare in un locale tranquillamente».

Tutti lo conoscono, «ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato». Quando la situazione si fa troppo pesante c’è una sola soluzione: «Ogni tanto parto e vado all’estero, dove non mi conosce nessuno. E li mi mescolo alla gente e sto bene».

Come fanno personaggi come «Bono, Dylan o Mick Jagger» a gestire la popolarità? «Io ho bisogno della gente, il palco da solo non basta, il rock forse ti salva la vita all’inizo ma non per sempre, perché quando si spengono le luci, il concerto finisce, il disco esce e la gente smette di acclamarti, tu torni a essere quello che sei».

Il successo insomma può rivelarsi un’arma a doppio taglio: «Tende a forzarti la mano, a far crescere dentro te la sensazione che tu esista nel mondo in cui ti vede la gente. Ma è sbagliato, perché se credi a queste cose, allora devi accettarne anche le conseguenze: che tu esisti solo se c’è qualcuno che ti vede. E quando non ti vede nessuno? Ti ammazzi?».

E constata il cantautore. «Per fortuna questi ragionamenti, queste aberrazioni – vogliamo chiamarle cosi? – non influenzano la composizione. Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi».

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