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Spettacolo

Gianfranco D’Angelo: “Pentito di essere andato dalla D’Urso. Parlano tutti di scuola ma a noi nessuno ci calcola…”

Gianfranco D’Angelo è pentito di essere andato dalla D’Urso. È lo stesso attore a raccontarlo in una intervista rilasciata a ‘Libero quotidiano’

Gianfranco D’Angelo: “Pentito di essere andato dalla D’Urso. Parlano tutti di scuola ma a noi nessuno ci calcola…”. È lo stesso attore a raccontarlo in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Libero quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Nella sua vita ha fatto tutto: venditore di giornali, rappresentante di commercio, scrutatore del Totocalcio, manovale, commesso di supermercati. Il teatro oggi è la sua casa ma in questi giorni il suo umore è a terra.
«Dovevamo andare in scena il 24 marzo a Roma dopo essere stati a Torino. Ma è saltato tutto: Toscana, Calabria. I teatri chiudono a causa del virus».

Un grande danno economico?
«Sì, i biglietti sono andati persi e noi non lavoriamo. Nessun tg ci calcola, nessun programma. Tutti parlano delle scuole e dei cinema, giustamente, ma anche noi siamo al collasso. E facciamo cultura. L’ indotto teatrale è enorme e noi stiamo perdendo migliaia di euro. Giriamo tutta l’ Italia, abbiamo un pulmino, venti persone che lavorano con noi, prenotazioni di hotel, ristoranti, autostrade, noleggio luci ecc. Tutti a casa. Ma l’ esigenza della salute è in primo piano, giustamente».

Quando recuperate?
«Se ne parla verso la fine di aprile, poi c’ è l’ estate e si va ad ottobre».

[…] Lo spettacolo tratta il tema dell’ anzianità. Cosa pensa del fatto che in questa epoca di coronavirus si sente spesso la frase «vabbé ma erano vecchi…»?
«Il mio approccio è cauto ma non smetto di vivere. Il consiglio di Burioni di stare in casa è buono, ma io scelgo di continuare a vivere prendendo qualche rischio. Difendersi significa isolarsi, l’ isolamento totale secondo me è esagerato».

[…] Un anno fa dichiarò che a 80 anni è «costretto a lavorare» perché la pensione che prende è bassa.
«Sì, ma non volevo lamentarmi. Mi pento di essere andato in televisione da Barbara D’Urso a parlare di questo argomento».

E cosa voleva dire in realtà?
«Che lavoro da 55 anni, ho sempre lavorato, e rispetto ad altre persone la pensione che prendo non è alta. Mi hanno pregato di andare in tv, allora ci sono andato. Ma mi sono pentito, perché poi sono nati equivoci, gli opinionisti scatenano polemiche per fare ascolti».

Tipo?
«Mi sono trovato in mezzo ad accuse assurde: che mi lamentavo, che ci sono persone che percepiscono il minimo. Lo so bene anche io. Dico che non posso godermi quello che ho costruito. E basta».

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