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Costretti a quarantena insieme dopo il primo appuntamento: storia d’amore nasce ‘grazie’ al coronavirus

Costretti a quarantena insieme dopo il primo appuntamento, tra una coppia di giovani nasce una storia d’amore ‘grazie’ al coronavirus

Costretti a quarantena insieme dopo il primo appuntamento: storia d’amore nasce ‘grazie’ al coronavirus. La storia in questione arriva da New York, dove in questi giorni si racconta di una vera e propria apocalisse per ciò che concerne l’esplosione del coronavirus. In questi giorni, appunto. Perché se in Italia è iniziato tutto verso la fine di febbraio e l’inizio di marzo, negli Stati Uniti il lockdown è partito solo una settimana fa.

Ma Nick Crawford, un web designer 23enne di New York, nei primi giorni di marzo ha deciso di rivolgersi a un sito di appuntamenti per trovare l’amore. Così, incontra una ragazza, ma durante quell’appuntamento ha contratto il Covid-19. Proprio così, il primo appuntamento dei due giovani avveniva in concomitanza dell’espansione silenziosa del Covid-19. E da allora i due stanno trascorrendo la quarantena in isolamento nella stessa casa.

«Mi è piaciuto molto il suo sorriso e i suoi occhi. Sembrava anche molto sveglia», spiega Crawford. I due si contattano e decidono di vedersi quattro giorni prima che l’ Organizzazione mondiale della Sanità dichiarasse lo stato di pandemia mondiale, il 3 marzo.

Ignari di quanto stesse per accadere, la neo coppia si incontra e trascorre la serata in giro per pub e locali di Brooklyn per poi concludere la serata con alcuni amici. «Immagino che in uno dei bar in cui siamo andati, entrambi abbiamo finito per contrarre quello che in seguito avremmo scoperto essere il coronavirus» ha detto Nick.

Pochi giorni dopo sono iniziati i sintomi. La ragazza ha quindi fatto il test, ma è ancora in attesa dei risultati. Nel frattempo la conferma della positività per un amico che avevano incontrato quella sera. E pochi giorni dopo anche Nick ha iniziato ad avere dei sintomi quindi si è recato al pronto soccorso di New York.

Ma non essendo un soggetto a rischio secondo il personale dell’ospedale che non disponeva di tanti tamponi, il ragazzo è stato rispedito a casa. Ai due non rimaneva che decidere: o aspettare di stare meglio, o trascorrere insieme la quarantena. E così da allora, combattendo con sintomi lievi, si sono chiusi in una casa.

«Era chiaro che se lei era stata contagiata, lo ero anch’io. Ci siamo molto divertiti al nostro primo appuntamento e, probabilmente, racconteremo ai nostri nipoti la storia di come ci siamo conosciuti. La convergenza delle nostre cartelle cliniche è alquanto singolare», spiega Nick.

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