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Razzismo, Naomi Campbell: “In Italia piansi. E quella frase del make up artist…”

Razzismo, Naomi Campbell racconta di una sua esperienza in Italia che anni la fece piangere durante il suo intervento a  “Woman’s Hour” della BBC

Razzismo, Naomi Campbell: “In Italia piansi. E quella frase del make up artist…”. Si parla molto di razzismo in queste settimane, con moltissime manifestazioni in scena in tutto il mondo dopo la morte di George Floyd per mano di un agente di polizia a Minneapolis.

A tal proposito, la top model racconta di una sua esperienza in Italia datata 1988, quando aveva solo diciotto anni e si muoveva sulle passerelle da 2. In quella circostanza Naomi venne chiamata per posare per la copertina del numero di giugno di Vogue Italia.

Una volta sul set, però, la modella, oggi 50enne, si trovò a fare i conti con una spiacevole sorpresa: l’assenza di trucchi adeguati per la sua carnagione. “Ricordo un lavoro in Italia per il quale sostanzialmente il make up artist quando mi vide disse: ‘Oh, non sapevo fossi nera’”, racconta Naomi Campbell nel corso di “Woman’s Hour”, il podcast della BBC.

Razzismo, Naomi Campbell: “In Italia piansi”

Un episodio che risale a 32 anni fa, ma che la modella ricorda nei dettagli. “Il make up artist disse che non aveva il fondotinta per me, quindi dovette mettersi a mischiare alcuni colori che aveva per cercare di trovare quello più adatto per la mia carnagione. Che però era fatto prevalentemente da fondotinta grigi. Ricordo che quando uscì la copertina piansi perché desideravo fortemente essere sulla copertina di questo magazine, che era Vogue Italia, ma non volevo essere grigia!”.

Un episodio che evidentemente ha un po’ segnato la carriera della modella, la quale in un’altra intervista rilasciata al tabloid britannico ‘The Guardian’, nel 2016, rivela che da quel momento in poi ha sempre portato con sé i propri trucchi sul set.

“Quando ripenso a quando ho iniziato a fare la modella nel 1986, cercare di comprare il make up per noi di colore era molto molto difficile. Pochissimi negozi lo avevano, pochissimi scaffali dedicati, ed era una cosa limitante. Io usavo i trucchi di mia madre: lei mi aveva dato un fondotinta di un colore che andava abbastanza bene per me, ma mi è capitato di avere dei problemi”.

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