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Spettacolo

Lino Banfi: “Miei film sessisti? Ero solo arrapeto. L’allenatore nel pallone? Sto già scrivendo un libro…”

Lino Banfi sui film sessisti e non solo, l’intervista a ‘Libero quotidiano’

Lino Banfi: “Miei film sessisti? Ero solo arrapeto. L’allenatore nel pallone? Sto già scrivendo un libro…”. L’attore pugliese annuncia novità sul suo lavoro in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Libero quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Banfi, le biografie non sono concordi: lei è nato il 9 o l’ 11 luglio?
«Io sono nato il 9, ma le levatrici ai tempi dicevano: “Non segnate subito la data di nascita, così rubate qualche giorno allo Stato”. Io infatti sono stato registrato all’ anagrafe due giorni dopo. Ma questo mi consente di festeggiare il compleanno per tre giorni consecutivi, come i principi».

I festeggiamenti in tv non sono mancati. Penso a La vita in diretta che l’ha celebrata a dovere.
«Sì, il direttore di RaiUno mi ha detto: “Questo è il Banfi Day”. Ho partecipato in un solo giorno a tre-quattro trasmissioni. L’ho fatto per ricordare a me stesso che sto bene ma anche per ricordarmi di quanto bene mi voglia la gente».

Da nonno d’Italia crede che il Covid ci abbia finalmente ricordato il valore dei nonni?
«Sì, ora molti lo hanno capito e mi danno ragione. Io da tempo non faccio che parlare di nonni. Ne ho parlato pure con Papa Francesco. Lui mi ha detto: “Ho saputo che la chiamano il nonno d’Italia”. E io gli ho risposto: “E lei allora è l’abuelo del mundo”, “il nonno di tutto il mondo”».

Il segreto della sua buona salute qual è: «Peperoncino, insaleta e Madonna dell’Incoroneta», cioè fede e buona cucina?
«Sì, per questo ora metterò in commercio una linea di prodotti alimentari con la mia faccia sull’etichetta. Si chiamerà “Bontà Banfi” e riassumerà la filosofia culinaria banfiota, tra sughi, olive e orecchiette. A proposito di queste ultime, a Ferragosto amplio la mia “Orecchietteria” a Roma, dove di recente ho avuto visite eccellenti, anzi eminenti».

E cioè?
«È venuto l’elemosiniere del Papa, il cardinale Krajewski, a ritirare 2.500 pasti, tutti di orecchiette fresche. Io gli ho suggerito di condirle con il sugo “alla porca puttena”, una puttanesca in versione pugliese, con olive e peperoncino».

Dai fornelli al set: cosa sta combinando l’attore Banfi?
«Sto per girare un film italo-americano con Ronn Moss, il Ridge di Beautiful. È una storia ambientata un po’ in California un po’ in Puglia, terra di cui si è innamorato».

[…] Arrivò poi la commedia sexy anni ’70-’80 che la consacrò. Lo scorso anno l’Economist definì «sessisti» quei film. Se venissero girati oggi, verrebbero censurati?
«Ma che sessisti. Oggi anche i censori ci riderebbero su, al massimo c’erano scene di una donna che si faceva una doccia e io che, guardando dal buco della serratura, dicevo “sono arrapeto, sono ingrifeto”».

Urs Althaus, alias Aristoteles, ci ha detto di essere disponibile per un altro L’allenatore nel pallone.
«Potrebbe essere un’idea. Intanto sto già scrivendo, insieme a Marco Ercole, giornalista sportivo, un libro ispirato a quel film e chiamato Siamo tutti allenatori nel pallone».

Quale allenatore le ricorda di più Oronzo Canà?
«L’unico era Mazzone, oggi gli allenatori hanno troppo aplomb».

Da pugliese a pugliese, che consiglio darebbe a Conte?
«Suggerirei anche a lui del sugo alla “porca puttena”. Un po’ di piccantino non guasta».

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