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Salute

Coronavirus, Ilaria Capua: “Al Nord più attenzione, altrove ridicolizzato. Ci sono tre cose da fare”

Coronavirus, Ilaria Capua parla del rischio seconda ondata su ‘Il Corriere della Sera’

Coronavirus, Ilaria Capua: “Al Nord più attenzione, altrove ridicolizzato. Ci sono tre cose da fare”. La virologa e direttrice del centro studi interdisciplinare in Florida, parla del rischio secondo ondata in Italia ed elenca le contromisure da adottare in un articolo pubblicato da ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

“Il virus circola e come ogni virus che si rispetti, si manifesta in maniera diversa a seconda dell’ospite che incontra. In molti casi gira travestito da nulla, esattamente come ha fatto per tutto il mese di dicembre, gennaio e buona parte di febbraio.

C’è ma non si vede, e il coronavirus passa tra di noi senza farsi riconoscere né notare. Però gira che ti rigira, incontra ogni tanto qualche gruppetto di persone che sono potenziali vittime delle sue unghie talvolta affilate. Manciate di persone qui e lì che rischiano.

Ho incrociato molte mascherine per alcuni giorni in Italia e ho visto percezioni e scenari diversi. La paura di un colpo di coda è palpabile al Nord e viene ridicolizzata altrove. Un gioco molto rischioso se parliamo di futuro.

E così arriviamo al futuro. L’ombra di una seconda ondata inquieta molti e per questo è bene intendersi. Quando si parla di seconda ondata ci riferiamo a un aumento rapido, esponenziale e continuo del numero di pazienti che farebbero ricorso alle terapie intensive, tanto da determinarne il sovraccarico e quindi il crollo.

È possibile che questo accada? Sì. È possibile evitarlo? Sì. Ed è questo che deve essere il nostro asse portante. Adesso sappiamo che ci sono tre cose facili facili da fare: tenersi il più lontano possibile dagli altri, tenersi le mani pulite e utilizzare delle barriere per separare il più possibile il proprio muso dall’esterno.

Perché? Perché è proprio il nostro muso che è una componente centrale del contagio, perché può emettere o ricevere goccioline di saliva cariche di virus. Il nostro muso, un vero nebulizzatore naturale. È per questo che in qualsiasi ambiente a rischio avere una barriera fisica sul muso è sempre meglio di avere nulla. Si accettano anche mascherine di buonsenso.

Insomma, lo scopo di tutte queste scocciature tanto logiche quanto necessarie è quello di rendere sempre più difficile il contagio, perché tanto maggiore sarà il contagio e tanto maggiore sarà il rischio che un numero elevato di persone finiscano in ospedale. E se il numero di persone fosse molto elevato, si potrebbe superare la soglia di recettività delle terapie intensive, e sarebbe proprio questa la drammatica seconda ondata”.

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