Due capifamiglia rom condannati a risarcire il Comune con 300mila euro: smaltivano rifiuti nel laghetto
Due capifamiglia rom e un 18enne sono stati condannati dal tribunale di Milano a risarcire il Comune con 300mila euro. La procura milanese ha seguito un’istruttoria processuale non così diffusa, secondo quanto riporta il Corriere della sera, occupandosi dei roghi di rifiuti vicino ai campi rom. Un fenomeno finora considerato minore dalle autorità italiane, ma che in realtà comporta danni enormi per la salute collettiva, visto che nel fuoco viene bruciato materiale altamente inquinante. I due capi rom sono stati condannati per aver creato delle vere e proprie discariche abusive nei campi non autorizzati in via san Dionigi, nel parco agricolo sud di Milano, dal 2008 al 1 agosto 2014, giorno dello sgombero. In quei campi i rifiuti venivano poi smaltiti abusivamente in un laghetto. Comportamenti che secondo quanto scritto dai giudici Oscar Magi, Giulia Turri e Caterina Ambrosino: “arrecano un assiduo pregiudizio agli abitanti dei quartieri limitrofi al campo nomani in cui dimoravano gli imputati”. La condanna è stata inflitta a due 48enni capifamiglia e un 18enne, accusati di discarica abusiva, scarichi di acque reflue senza autorizzazione e deturpazione dei bellezze naturali. Lo riporta liberoquotidiano.it
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