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Barcellona, la madre del killer della Rambla: “Era buono, amava i fratelli e mi dava 300 euro al mese”

Barcellona, parla la madre di Younes Abouyaaqoub, il killer della Rambla

“È buono, ama la sua sorellina più piccola e ogni mese ci lascia 300 euro, la metà del suo stipendio”. Così la madre di Younes Abouyaaqoub descrive il figlio. Ghanima, 46 anni e quattro figli, residente a Ripoll, ha raccontato il suo Younes al “Corriere della Sera” poche ore prima che fosse ucciso dalla Polizia iberica.

“Ha cominciato a lavorare – prosegue la donna – e guarda i cartoni animati con i fratelli più piccoli, ride spesso. Non ci racconta mai quel che fa quando esce con gli amici. Ma non ha un brutto carattere. Non ci lamentiamo”.

L’inviato del Corriere ha parlato con la donna attraverso le psicologhe e le insegnanti del Grup de Mestres, che hanno fatto da interpreti. E l’ha incontrata poco prima dell’uccisione del terrorista. “Non ho mai notato nulla di strano nel suo comportamento, neppure negli ultimi mesi. Non gli piace stare al computer. Quando è via chiama sempre per augurarmi la buonanotte. Per me è ancora un bambino. Ha fatto delle cose terribili, io e suo padre lo abbiamo già condannato. Gli ho sempre creduto, ma non sono pentita. È comunque mio figlio e spero di rivederlo vivo”.

Anche un collega di lavoro ha parlato di Abouyaaqoub: “Per due mesi è andato bene. Voleva mettere la testa a posto perchè stufo di bere e fumare hashish. Poi all’inizio di marzo mi dice che ogni giorno alle 12 deve uscire per la preghiera in moschea. Andava sempre peggio, non finiva mai il lavoro. Aveva la testa altrove. Non puoi essere distratto e tenere tra le mani una fiamma ossidrica”.

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