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Agenzia Spaziale Italiana, Paolo Nespoli è ritornato sulla Terra dopo 139 giorni

Si è felicemente conclusa, dopo 139 giorni, la missione dell’astronauta italiano Paolo Nespoli

L’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli è rientrato a Terra insieme ai suoi compagni di equipaggio, l’americano Randy Bresnik e il russo Sergei Ryazansky, con i quali il 28 luglio aveva fatto il viaggio di andata.
La navetta russa Soyuz ha riportato i tre astronauti sulla Terra dopo 139 giorni, atterrando nella steppa del Kazakhstan alle 9,38 italiane.


Paolo Nespoli è stato il secondo a uscire dalla navetta, dopo il russo Sergei Ryazansky, quindi è stata la volta dell’americano Randy Bresnik. Ad accoglierli il freddo della steppa, con meno 16 gradi, ma anche tanto entusiasmo.
Nespoli aveva ribattezzato la Soyuz, “Scotty”, riferendosi a uno dei personaggi della saga di Star Trek. Forse perché l’associazione con il teletrasporto viene spontanea pensando al viaggio di ritorno, che in tre ore portea i tre astronauti a sfrecciare nel cielo alla velocità di 28.000 chilometri l’ora e poi a frenare bruscamente per attutire un impatto con il suolo che non è mai ‘soffice’. Spesso Paolo Nespoli ha descritto la sensazione che si prova come quella di una 500 in uno scontro frontale con un Tir. L’accensione dei motori e poi l’apertura dei due paracadute frenano la navetta, ma non riesconoad attutire più di tanto l’impatto con il suolo nella steppa del Kazakhstan.


I tre astronauti dovranno sottoporsi adesso ai test clinici necessari per raccogliere dati importanti sul modo in cui l’organismo umano reagisce in condizioni di microgravità. Per Nespoli e Bresnik è prevista a breve la partenza per Houston dove, subito dopo gli esami sulle loro condizioni di salute e i test, affronteranno un periodo di riabilitazione.

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