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Spagna, carcere per due rapper. Le loro canzoni sono “istigazione al terrorismo”

I testi delle canzoni di Pablo Hasél e José Miguel Arenas “esaltano al terrorismo”. Si spacca la magistratura

Due rapper spagnoli sono stati condannati per i testi delle loro canzoni.
Come riporta Repubblica, Pablo Hasél, è stato condannato a due anni e un giorno e a pagare una multa di 24.300 euro per “esaltazione del terrorismo”, “insulti alla monarchia”, e “calunnie e ingiurie contro istituzioni dello Stato”. José Miguel Arenas, noto come Valtònyc, con le stesse accuse è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere.

I due rapper si difendono chiamando in causa la “libertà d’espressione” ma secondo i giudici che li hanno condannati “i loro testi non sono irrilevanti, non realizzano una critica politica al capo dello Stato,  ma ingiuriano e calunniano, e minacciano di morte il re o membri della famiglia reale”.

Hasél si definisce comunista e venne già condannato per i suoi testi nel 2014. Questa volta ha reagito molto duramente su Twitter. “Mi hanno condannato a due anni – ha scritto -, e a un altro di pena-multa, ossia tre. Che vanno a sommarsi con gli altri due che ho già per canzoni contro il regime. Trascorrerò cinque anni in carcere per un delitto d’opinione ma non mi piegherò mai. Mai, fascisti di merda”.
Hasel nelle sue canzoni aveva duramente criticato il re Juan Carlos per le sue simpatie con l’ex dittatore Francisco Franco e per i legami della monarchia spagnola con quella saudita.

Le due condanne hanno provocato molte reazioni tra i partiti e all’interno della magistratura, le associazioni vicine alla destra applaudono alle condanne mentre la parte più democratica sostiene che per i due rapper sarebbe sufficiente una pena pecuniaria.

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