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“Adesso c’è Salvini, posso anche bruciarti vivo”. Imprenditore shock contro dipendente islamico

Trento, chiede giorno di malattia al principale: “Attento o ti bruciamo vivo”

“Brutta razza di merda islamico del cazzo…vengo a casa tua..ti mangio…ti brucio vivo…stai attento ad uscire di casa…Allah di merda io ti do fuoco…Ti mando Casa Pound… per rapirti, ti bruciano vivo, ti mangiano…sei un Allah di merda che muoia tutta la tua razza…ti posso anche ammazzare adesso che è andato su Salvini….Stai attento ad uscire di casa con stasera prepariamo le ronde fuori da casa tua…”. Sono gli insulti e le minacce nei confronti di un giovane lavoratore originario del Marocco e che risiede in provincia di Trento, che chiede al suo principale di poter restare a casa per malattia. Una risposta shock, da quanto risulta dalle registrazioni che il lavoratore avrebbe fatto nel corso della conversazione con il suo datore di lavoro.

Lo porta alla luce la Cgil che è pronta a costituirsi parte civile a fianco della vittima, che ha già sporto denuncia alle forze dell’ordine. Il lavoratore straniero si è rivolto all’ufficio vertenze della Cgil per chiedere aiuto e tutela a fronte delle pesanti minacce subite da uno dei titolari dell’azienda per cui lavora.

“Sono parole gravissime – comunica la Cgil – che preoccupano anche il nostro sindacato e di fronte alle quali non si può far finta di nulla. Per questa ragione Cgil del Trentino ha deciso di rendere nota questa vicenda e di censurare pubblicamente e con forza l’accaduto. Il sindacato, come lo intendiamo noi, tutela tutti i lavoratori e le lavoratrici e non può arretrare di fronte al clima di odio razziale e all’avanzamento della barbarie. La denuncia ed un processo sono un atto dovuto per chi vive e lavora con la paura di uscire di casa ed essere vittima di aggressioni fisiche e xenofobe. Per questa ragione abbiamo fornito al lavoratore assistenza legale, con l’avvocato Giovanni Guarini, con il quale potrà ottenere la tutela prevista dalla legge, affinché né lui né qualsiasi altra persona sia più destinataria di simili comportamenti”. CLICCA QUI per leggere la trascrizione originale.

 

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