Melissa Satta intervistata da Vanity Fair
Melissa Satta in occasione della presentazione del suo libro «M come Melissa», edito da Mondadori Electa, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui racconta della sua vita. Prima l’esperienza come giocatrice di Serie C, poi al fianco del campione Kevin-Prince Boateng, infine come presentatrice-opinionista nei salotti sportivi in tv. “La mia carriera la considero un bellissimo gol. Poi c’è la mia famiglia, con mio marito e nostro figlio Maddox, che la considero il gol del cuore. Mi manca il terzo gol per portare a casa il pallone”, rivela Melissa.
La Satta pensa a dare un fratellino a Maddox, nato dal matrimonio con Boateng, “Sì, potrebbe essere. Ma per quello c’è tempo, sono ancora giovane: comunque è nei progetti, vedremo” ed il passare del tempo non la spaventa, “Ogni tanto penso che vorrei conservare la mia età (32) per sentirmi sempre in forze, ma non la vivo male. I trent’anni sono una splendida età ma i quaranta dicono siano ancora meglio. Di sicuro ho più paura dell’aereo”. Melissa a questo proposito racconta un aneddoto, “Ho paura di volare. Nove anni fa il mio aereo a New York fece un atterraggio di emergenza per fuoco a bordo: il pilota disse di metterci in posizione di emergenza, da quel giorno ho il terrore”.
Parlando del lavoro, Melissa dichiara che è superato il tempo in cui solo gli uomini parlavano di calcio, “E’ uno sport prevalentemente maschile, ma oggigiorno ci sono giocatrici e giornaliste bravissime che hanno attirato l’attenzione del pubblico e dimostrato che questo mondo non è per soli uomini”.
A proposito dei social, la Satta ha le idee molto chiare, “Sui social si legge di tutto, sono le porte aperte allo zoo: permettono a chiunque di poter offendere liberamente, nascosti da profili fake o privati. Io prendo tutto con le pinzette da sopracciglia”, ma l’episodio che più le ha dato fastidio risale alla nascita del figlio Maddox, “qualcuno si divertì a mettere in dubbio la paternità di mio figlio, solo perché è biondo con gli occhi azzurri. Ho pensato a che vita penosa devi avere per poter dire una cosa del genere”.
Il matrimonio tra la Satta e Boateng prosegue a gonfie vele, “Siamo due pantofolai” e per la showgirl è importante tenere separati lavoro e vita privata, non vorrebbe mai diventare procuratrice del marito come Wanda Nara, “Kevin ha un procuratore che è anche il suo testimone di nozze, non mi rivolgerebbe più la parola. Io ho il mio lavoro, solo per quello dovrei avere qualche giorno in più a settimana”
Aggiungi Commento