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Emanuela Folliero: “Berlusconi mi scelse per due motivi. Le mie colleghe all’inizio erano diffidenti…”

L’ex signorina buonasera, Emanuela Folliero, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Michele Vanossi per ilgiornale.it:

Onorata di essere stata l’ultima annunciatrice delle tv italiane? Dispiaciuta di avere dismesso i panni…?
“Con la nuova Rete 4 l’annunciatrice mi hanno detto non c’entrava più molto.  Tutto ha un inizio e una fine, se prima mi consideravo una sorta di panda (specie protetta), ora mi considero un dinosauro (specie estinta). Sono diventata quasi un cult e mi sto godendo il momento: non ho mai fatto tanti servizi fotografici in vita mia come ora!”.
 
Quanto ti impegnavano le registrazioni?
“Registravamo circa due volte la settimana; per anni non ho potuto trascorrere le vacanze in posti lontani.  Non ho mai avuto sostitute né santi in paradiso. A Mediaset, c’erano numerose “sante” con i “santi”; non vedevano l’ora che qualcuna mollasse per insediarsi.
 
Ricordo mal di stomaco micidiali proprio a causa delle varie intrusioni. Col tempo mi sono fatta coraggio, forte del fatto che sapessi fare bene il mio mestiere. In più avevo dalla mia parte gli sponsor (erano gli anni nei quali Giorgio Restelli inventò i Bellissimi), che mi volevano come testimonial perché funzionavo: ero considerata un’ottima venditrice, o meglio, un ottimo veicolo per vendere. Questa è stata la mia più grande rivincita!”.
 
Con Berlusconi invece avevi o hai dei contatti?
“No e non ho mai avuto il piacere di bere un caffè con lui o di scambiare quattro chiacchiere. Quando si occupava di editoria spettava a lui l’ultima parola; anche i provini venivano sottoposti dai direttori alla sua supervisione. Ad Arcore il mercoledì veniva istituito una sorta di ordine del giorno; passavano al setaccio scelte editoriali, televisive, strategie di marketing e di comunicazione.
 
Mi raccontarono che Silvio Berlusconi affermò di avermi scelta per due motivi: per il sorriso rassicurante e perché sosteneva fossi leggermente strabica (io non credo, forse durante i provini guardavo fissa in centro all’obiettivo). Sicuramente non mi scelse per le tette, ai casting indossavo una camicetta a fiori accollatissima! Per anni non mi sono “sbottonata” nel vero senso del termine. Fondamentalmente sono timida, i primi tempi ero insicura, mi vedevo bruttina, con la scucchia… Sono sempre stata magra e con molto seno; da giovane mi coprivo e mi ingobbivo per nasconderlo”.
 
A proposito di cult, il tuo calendario è stato tra quelli più venduti.
“E pensare che credevo non lo volesse comprare nessuno”.
 
Essere considerata icona sexy ti disturba?
“Evviva!”
 
Disturbatori ingombranti a parte, negli anni pre-social erano molti i fan che ti scrivevano?
“Moltissimi, arrivavano a Mediaset sacchi pieni di lettere; di queste alcune le conservo in cantina. C’era chi faceva i complimenti, chi si proponeva come fidanzato, chi come marito, chi chiedeva consigli”.
 
Ti facevano anche regali?
“Si, ricordo in particolare un gioiello a forma di cuore con tanto di pietre incastonate; lo diedi a mia mamma che per curiosità lo fece valutare. Erano zaffiri veri che valgono una fortuna! Un’altra volta mi consegnarono 200 rose rosse. Tutti da parte di anonimi che non ho mai potuto ringraziare!”.
 
Sulla tua carta d’identità e sui tuoi social nello spazio riservato alla professione si legge “artista” e non semplicemente annunciatrice, presentatrice…
“E’ un quesito che mi sono sempre posta, mettendo annunciatrice o presentatrice sarebbe stato poco chiaro soprattutto per chi non mi conosce e poi anche per motivi burocratici (quando si compila modulistica varia non mi risulta comparire il termine presentatrice, tanto meno annunciatrice)”.
 
Hai annunciato tanti film, il tuo preferito?
“Via col Vento.Mi regalarono da ragazzina la videocassetta. Mi sono identificata molto con la protagonista, Rossella, per la sua caparbietà e la sua forza”.
 
Una pellicola nella quale vorresti recitare una parte?
“Una di quelle fiction italiane interpretate magistralmente dalla brava Luisa Ranieri”.
 
Differenze tra la tv di ieri e quella di oggi?
“Nella tv di ieri si poteva inventare molto di più e sperimentare. C’era meno offerta e maggiore qualità. Oggi l’offerta è infinita. In passato si lavorava moltissimo, anche 15 ore al giorno, ma si era contenti.  Una cosa importante di questo lavoro è che se lo fai con passione, perlomeno in fase di debutto te ne freghi dell’autografo o dei guadagni, ci rimetti perfino…”.
 
Quale è stato l’iter per diventare l’annunciatrice ufficiale di Rete 4?
“Lavoravo per Telenova (la tv dei preti) e frequentavo il Centro Teatro Attivo. Dopodichè presi parte ad un programma Rai con Jocelyn.Lì mi notò Gianna Tani(ex casting director Fininvest – Mediaset) e mi chiamò alle selezioni per annunciatrici (eravamo circa in 110). Il primo aprile del 1990 mi telefonarono dalla segreteria generale di Fininvest dicendo che volevano parlare con me per un contratto di annunci”.
 
Chiamai rispose Vittorio Giovannelli (ex direttore generale – poi direttore di Rete 4 al quale devo essere totalmente riconoscente); pochi giorni dopo andai da lui e mi chiese di sostituire alternandomi con un’altra fanciulla – Karin Nimatallah– l’allora annunciatrice di Rete 4 in carica – Cinzia Lenzi, e anche di effettuare le cosiddette sostituzioni jolly per le altre reti, quindi per Canale 5 in caso di assenza di Fiorella Pierobone per Italia 1 in caso di mancanza di Gabriella Golia.
 
Ex colleghe tra l’altro molto diffidenti nei miei confronti all’inizio! Divenni la titolare effettiva degli annunci di Rete 4 soltanto con l’arrivo di Michele Franceschelli allora direttore (e vero innovatore!). Ho iniziato con gli annunci in diretta sulla guerra del Golfo. Per mesi sostai giorno e notte negli studi “Toc” di Segrate presidiati per motivi di sicurezza da militari (Fininvest ricevette delle “minacce”, se saltava la sede degli studi di Segrate dove tra l’altro veniva trasmesso il segnale di emissione,  sarebbero saltate anche le altre sedi di Fininvest)”.
 
Ricordi un episodio Off?
“Anni fa un uomo che fortunatamente non ho mai incontrato e mai conosciuto mi scriveva centinaia di lettere “bomba”.  Sosteneva di essere il mio fidanzato, di riuscire a parlarmi attraverso il televisore e che doveva venire a prendermi per portarmi nell’aldilà. Una volta tentò addirittura di entrare negli studi di registrazione, ma fu allontanato dalle guardie. Tempo dopo seppi che per motivi gravi venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico.
 
Attualmente c’è un altro disturbatore seriale e incallito che mi scrive sui social più o meno le stesse cose condite da porcherie di ogni genere! E’ convinto che sia andata a trovarlo due anni fa in carcere! La cosa che mi preoccupa è che dice di essere uscito dal carcere e di avere acquistato una nuova pistola. Ho parlato con un commissario di Polizia, mi ha suggerito di consegnargli lettere o messaggi minatori in caso di insistenza. Mi risolleva il fatto che, dal giorno in cui è stato celebrato il mio matrimonio (il 26 settembre 2018), non scrive più nulla”.
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