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Eleonora Giorgi si racconta: “Prima gli uomini mi guardavano, ora… Ho ricevuto avances da un politico…”

Eleonora Giorgi si racconta:

Elenora Giorgi ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Un Giorno da Pecora’, trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze di su Rai Radio1, condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Rughe? Ci ho vissuto molto bene per dieci anni, ma tra pochi giorni farò un piccolo reset, senza toccare nulla che abbia a che fare con la mia espressione. Ma ricolloco un pochino il collo e le guance. Farò un mini lifting. Voglio vivere qualche anno con leggerezza: mi guardo il viso e lo vedo ricollocato. Voglio avere altri 5 o 6 anni di vitalità esterna così come quella che ho internamente”. 

Perché ci si dovrebbe sentire meglio con un lifting? 
“Se sei abituata ad esser sempre guardata dagli uomini e poi diventi sempre trasparente…“ 

Ora è fidanzata? 
“Sono felicemente autonoma”.

A proposito di bellezza: lei è stata la sex symbol degli anni ’70 e ’80. 
“Per me fu uno shock, avevo avuto un solo ragazzo e di colpo sono diventata la lolita d’Italia”. 

Sarà stata il sogno erotico di migliaia di uomini. 
“Una volta la Muti mi disse: ‘Eleonora, se ci avessero dato un euro per ogni ‘cosa’ che hanno fatto pensando a noi, saremmo milionarie’. Abbiamo svezzato svariate generazioni di ragazzi italiani”.

Lei è stata corteggiata da alcuni degli uomini più influenti del periodo. A partire da Alberto Moravia. 
“Avevo solo 21 anni, ero pazza di Moravia, avevo letto i suoi libri. Facemmo un’intervista, lui mi invitò a prendere un thé”. 

Ci provò con lei? 
“No, assolutamente. E io scappai come una ragazzina”. 

Da ragazzina incontrò anche Fellini, in spiaggia a Fregene. 
“Stavo facendo delle foto col mio fidanzato di allora, avevo 16 anni. Lui passò, mi guardò e mi disse: tu farai l’attrice”. 

Ha mai subito delle avances da qualche politico? 
“Si, da alcuni grandi politici. Una via di mezzo tra una avances molto esplicita e un rovesciamento sul divano”. 

Anche da parte di politici del livello di un Ministro? 
“Forse molto di più, ma il nome non lo dico nemmeno morta. Io gli dissi di no ma capiì che erano pletore quelle che non si negavano”. 

Quando suo marito Angelo Rizzoli venne incarcerato, lei incontrò molti importanti politici importanti. Come Andreotti
“Mi accolse nel suo studio, che sembrava un reliquiario. Si incurvò più del solito e mi chiese: cosa ne sa del passaggio di azioni dal vecchio al nuovo Ambrosiano?”

Incontrò anche Craxi. 
“Si, mi diede del tu, mi offrì dei tramezzini e mi parlò del film ‘Borotalco’…” 

E Berlusconi? 
“Fu molto carino. Prese a telefonarmi una volta a settimana chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Fu l’unico a farlo”. 

C’è un uomo che ha apprezzato particolarmente dal punto di vista politico? 
“Sandro Pertini, a lui avrei dato carta bianca. Chiedeva a mio marito Angelo Rizzoli di portarmi quando andava da lui. Era un uomo elegante, di modi, d’animo, di una sobrietà straordinaria. E come mi salutava…” 

Come la salutava? 
“Mi salutava da nonno, in maniera paterna. Mi abbracciava e poi un po’ scendeva con le mani, arrivava fino ai reni ma non mi toccava il sedere, sia chiaro. E diceva a mio marito: lei Rizzoli mica si innervosisce vero? Io mi divertivo da morire”. 

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