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Spettacolo

Maurizio Ferrini: “Girava voce che ero fuori di testa. Ogni progetto finiva nel nulla. Ho fatto un grande cammino di fede”

Maurizio Ferrini ospite de I Lunatici su Raidio2

Maurizio Ferrini è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino ed ha parlato della sua carriera dagli esordi all’abisso, “Tutto iniziò con Quelli della Notte nel 1985. I giornali all’inizio erano muti, poi iniziarono i titoloni. Quello fu un fenomeno che ha rinnovato il modo di fare televisione, lo hanno copiato tutti. La Signora Coriandoli l’ho fatta per la prima volta nell’80. Parlavo in dialetto e non mi travestivo. A casa di Boncompagni iniziai a scherzare, eravamo molto affiati, e giocando lui vide la Coriandoli e mi disse che avrei dovuto rovesciare il personaggio. Disse che avrei dovuto parlare in italiano e travestirmi. Diede anche il nome al personaggio. Io l’avrei voluto chiamarla in un altro modo, l’avrei chiamata Ada Cartoloni, in onore di una mia vicina di casa. Riconosco che la sua intuizione fu vincente”.

Ma dopo il successo per l’attore è arrivato un periodo buio, “Mi hanno offerto di tutto in quegli anni. Ma io dicevo di no perché le grosse cose che mi offrivano io non le ritenevo adatte a me. Così qualcuno si è sentito offeso, come se avessi fatto una lesa maestà. Chi ti offre una cosa e tu la rifiuti, poi se la lega al dito. Così venne messa in giro la voce che ero inaffidabile e fuori di testa. E ogni progetto che presentavo finiva nel nulla. La voce si propagava, appena arrivavo da qualche parte c’era un fuggi fuggi. Però nel frattempo ho prodotto tantissimo, quindi ora ho moltissime cose da fare. Ora è tutto passato. Grazie a Eleonora Daniele e Arbore, che credo abbia messo una buona parola. Eleonora Daniele mi ha chiamato a Sabato Italiano e in qualche modo ha rovesciato la tendenza”.

Ferrini racconta che il suo percorso di fede, “Ho fatto un grande cammino interiore, di fede. Mi ero allontanato dal Tevere, ho fatto un viaggio nelle religioni orientali, tipo buddismo, per poi tornare trionfalmente al cattolicesimo. Ora sono un cattolico sfegatato. Ho visto l’unicità e la superiorità del cattolicesimo rispetto alle altre religioni. Le altre religioni fanno a gara per controllarti, invece il cattolicesimo ti parla solo di liberazione, non ci sono regole, le regole sono quelle di buonsenso. Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te. Se ti affidi a Dio, la vita ti cambia. Nel momento in cui preghi, cambia la vita. Chi dice che la preghiera non serve a niente, non l’ha mai fatta. Se preghi, ti succedono delle cose che non succederebbero. Io devo ringraziare quelli che non mi hanno fatto lavorare, perché io ho approfondito il mio rapporto con Dio”.

 

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