Home » Ciao Darwin stasera Family Day contro Gay Pride. Bonolis: “E’ possibile che passi l’ idea che l’amore è amore”
Politica Televisione

Ciao Darwin stasera Family Day contro Gay Pride. Bonolis: “E’ possibile che passi l’ idea che l’amore è amore”

Paolo Bonolis in un’intervista a La Stampa

Paolo Bonolis ha rilasciato un’intervista a La Stampa alla vigilia della nuova puntata di ‘Ciao Darwin’ in cui ci sarà la sfida tra le squadre «Gay Pride», capitano Luxuria, e «Family Day», capitano Povia. Un tema delicato per un varietà, “Ma il punto è proprio quello: trattare con leggerezza e disincanto argomenti di rilevanza sociale. Magari può essere utile. Le contrapposizioni ideologica, culturale, politica, religiosa, sentimentale creano solchi e distanze. Se poi ci mettiamo il bombardamento quotidiano che incita alla divisione, come una goccia cinese che alla fine riesce a bucare le teste, grazie anche ai pregressi storici che l’ hanno fatta maturare. Quindi, se scherziamo su un tema così importante, è possibile che passi l’ idea che l’ amore è amore, e che si può condividere”, commenta il conduttore.

‘Ciao Darwin’ è stato anche di recente criticato e giudicato un programma trash. Bonolis però, non è della stessa opinione, “Il problema sono le etichette. Sono facili. Quella del trash è l’ etichetta di Darwin : che certo, lo racconta, ma lo fa consapevolmente. Il trash vero è quello inconsapevole: e allora fa paura”. Un’altra etichetta che è stata data stavolta al conduttore è quella che tratta male gli ospiti. “Un’ altra etichetta. Io la chiamerei piuttosto assenza voluta di ipocrisia. E infatti gli ospiti lo capiscono perfettamente, nessuno se la prende mai. Anzi, mi sono grati, loro e i telespettatori, perché non uso quel linguaggio per me ormai insopportabile, del politicamente corretto televisivo”.

Bonolis è contento di aver ripreso ‘Ciao Darwin’ ed alla domanda se tornerebbe al Festival di Sanremo, non ha dubbi. “No. Ma proprio no. E non solamente per un problema logistico, è chiaro che gli spazi del Teatro Ariston non sono più adeguati ai tempi. Non c’ è più un mercato discografico. Si pensa solo ai brani che possono andare in radio. Insomma, non dico che non vada bene: dico che non mi interessa”.

Gli altri progetti del conduttore riguardano il calcio, di cui racconta. “La mia squadra di calcio. Si chiama Azzurri 2010. Non ho guadagnato male nella vita, non mi interessano le barche e le Ferrari, e allora ho pensato di investire in una realtà che aiuti i ragazzi a staccarsi dalle logiche rituali della loro esistenza. Sì, sento come un problema il rapporto dei giovani con le tecnologie: non sarebbe un problema se fosse un uso , ma è un abuso. Così, se questi possono andare a zampettare su un campo, è meglio”.

 

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com