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Televisione

Barbara Palombelli: “Preparatevi a vedermi come non mi avete mai vista. Quando Monti uscì arrabbiato…”

Barbara Palombelli rivela come è iniziata sua carriera: “Entrai a Radio Rai da neolaureata, selezionata per meriti universitari. La Rai prendeva i migliori laureati per fare dei brevissimi contrattini a termine”.

Barbara Palombelli è in uscita con il suo libro, “Mai fermarsi”, edito da Rizzoli, la giornalista annuncia: “Lunedì’ alle 18.30 sarò a Milano, alla Feltrinelli di Piazza Duomo, a firmare copie del libro. Chi è abituato a seguirmi in tv o tramite i media scoprirà una Barbara piena di ansie, di sensi di colpa, ogni tanto un po’ depressa. Come tanti, come tutti. Dal di fuori, invece, i tanti che mi scrivono dicono che mi pensavano di ferro, di ghiaccio. Si vede che nella mia immagine pubblica appaio controllata, fredda, distaccata”.

Qualche accenno sul libro. “Nel libro mi sono messa a nudo. Sono stata educata da un padre che diceva che se stavi male non dovevi dirlo, perché in sostanza non gliene importava a nessuno. Mio padre ci ha dato un’ impronta molto severa rispetto ad oggi, era un ufficiale di marina, è molto ricordato nel libro”.

Le prime esperienze da giovanissima. “Ho sempre sognato di fare la giornalista, da bambina realizzavo dei giornalini e li vendevo ai parenti. Era difficile, non venivo da una famiglia di giornalisti e in Italia c’ è questa cosa che si fa il mestiere dei genitori o dei nonni. Il mio destino era un altro. La prima grande occasione è stata quella con Radio Rai, quando mi sono laureata”.

Il racconto prosegue. “Hanno dato il mio nome tra quelli che potevano essere selezionati. Io ero tra i migliori, ma non ero proprio segnalata da qualcuno. Una delle altre persone selezionate ebbe una crisi di nervi e la signorina del personale chiamò a casa mia dicendo che c’era un contratto da firmare. Mi sono precipitata. Ancora conservo quel contratto”.

Sul rapporto coi social: “Ho un buon rapporto, ci sono entrata per legittima difesa, perché Facebook c’ erano tanti falsi account che usavano la mia identità. Ci sono delle Barbara Palombelli finte che fanno cose strane su internet, ma nonostante le denunce sono sempre lì. L’ unico modo che hai per difenderti è entrare con il tuo vero profilo”.

Il retroscena con Mario Monti. “È una persona che stimo molto. Però Mario Giordano, in collegamento con dei cartelloni, lo fece talmente innervosire che se ne voleva andare. Non so come sono riuscita a trattenerlo in studio. Alla fine della trasmissione è uscito dicendo non ripeto cosa”.

Su ‘Stasera Italia’. “Sono libera di dire quello che voglio e quello che penso, non ho copioni né auricolari, ho dei servizi in scaletta che decidiamo la mattina in riunione. Ospiti decisi con cadenza più o meno settimanale, non ho suggeritori, gobbo o auricolare. Né pezzi di carta davanti. Io ho avuto un grande maestro di televisione e giornalismo che è stato Enrico Mentana. Lui non ha mai avuto un pezzo di carta davanti, quindi ho pensato che bisognava fare come lui”.

Sul marito, Francesco Rutelli. “E’ stato difficile rivendicare il mio spazio, anche se certe volte venivi sempre etichettato come ‘la moglie dì’. Su di me e la mia famiglia, nel libro ne parlo, ci sono state tante calunnie e tante bugie. La mia famiglia è stata svantaggiata dal fatto di avere mio marito sindaco. Mio marito ha espropriato a mia madre un terreno bellissimo sull’ Appia che la mia famiglia aveva comprato negli anni 40”.

Le accuse infondate. “Mi hanno calunniato, ad esempio quando dicevano che ero proprietaria, insieme a Maria De Filippi, dei parcometri di Roma. Per fortuna i miei interlocutori politici hanno sempre distinto tra me e mio marito. Come siamo da nonni? Dolcissimi, siamo i migliori nonni del mondo. Viziamo tantissimo i nostri nipotini. L’ unica più viziata di loro è la nostra cagnolina. Che dorme in camera nostra, con l’aria condizionata”.

Sul momento di Roma. “Roma sopravviverà a tutto, passerà anche questa. Il problema è che oggi nessuno si occupa di progettare e realizzare il bello. Non vedo in questo momento, al di là di tutte le tragedie, niente di artistico che si stia preparando. E questo mi dispiace molto. Qualche giorno fa parlando con l’architetto Massimiliano Fuksas, gli ho detto che il sindaco dovrebbe farlo lui”.

Infine, chiosa sulla condizione delle donne. “La parità sicuramente è stata raggiunta, ma il prezzo che le donne pagano è alto, perché probabilmente tante di loro non fanno figli per difendere la carriera che stanno faticosamente conquistando. A noi, grazie alle conquiste degli anni ’70, è stato permesso di avere delle carriere e dei figli. Mi dispiace quando vedo donne di 35 o 40 anni che non hanno figli. Questo è il prezzo durissimo che pagano le nuove generazioni”.

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