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Spettacolo

Lino Banfi: “Volevo essere ‘Un borghese piccolo piccolo’. Ma ho avuto una fortuna…”

Lino Banfi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di ‘OFF’, l’ inserto de ‘Il Giornale’

Lino Banfi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di ‘OFF’, l’ inserto de ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Lino Banfi esordisce sottolineando i cambiamenti della commedia italiana. “Innanzitutto per i suoi protagonisti contemporanei, tra l’ altro bravissimi. Ma è diminuito soprattutto il numero delle commedie che vengono prodotte. Prima si facevano duecento film, ora se ne fanno 20/30. Ed è già tanto. Perché non ci sono più le condizioni economiche di una volta, né tantomeno produttori e distributori. Sono scomparsi anche molti spazi per le proiezioni, diventati ultimamente Bingo o sale giochi. Sono cambiate anche le tematiche: prima si parlava tanto di sesso, ed era una cosa che faceva ridere. Oggi si parla di cellulari, di essere “social”. Prima si giocava molto sulle cadenze regionali, ora invece si punta sulla viralità”.

A proposito di commedia, l’ attore pugliese parla di uno dei suoi personaggi più riusciti. “Il Commissario Lo Gatto è anche uno dei miei favoriti. Ho avuto la fortuna di fare il film, diretto da Dino Risi, che sarà ricordato nei prossimi giorni a Favignana, dove c’ è anche un altro bel festival. Su quell’ isola festeggiai il mio 50esimo anno: in quell’ occasione quelli della troupe mi dissero “Il Commissario Lo Gatto esisterà sempre”La mia commedia più bella? Un’ altra a cui sono molto legato è ‘Vieni avanti cretino’. Perché è un film “di mia proprietà”. Avevo carta bianca su tutto, è una mia creatura. Ancora oggi, quando lo proiettano, è come se fosse stato girato un paio di anni fa. Invece ha ben quarant’ anni”.

Su un film che invece avrebbe voluto fare, Lino Banfi ha le idee chiare. “Sicuramente Un borghese piccolo piccolo di Alberto Sordi. Era la storia di una brava persona, professionale e onesta, poi distrutta da una serie di tragedie. Così il protagonista diventa incredibilmente cattivo, perché non si può sempre tacere e perdonare”.

Sul futuro della commedia, l’ attore esprime un desiderio: “Vorrei che esistesse per ancora un bel po’ di anni. Però io ho parlato con chi di dovere, e mi ha detto che più di 8-10 anni a me non li può dare. Sai, a metà luglio ne avrò 83…Mi piacerebbe tornare a vestire i panni di un frate cappuccino. L’avevo già fatto per la tv con Nino Manfredi, nella serie tv Rai Un posto tranquillo. E mi piacerebbe riproporlo”.

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