Morgan contro Amadeus a Sanremo: la stoccata al conduttore in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’
Morgan contro Amadeus a Sanremo. Il cantautore commenta con una stoccata la scelta della Rai a proposito della conduzione del Festival di Sanremo. L’ ex marito di Asia Argento parla in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’, della quale vi proponiamo alcuni passaggi
Dal 14 settembre approda su Radio2 come autore e mattatore di Cantautoradio tutto dopo le diverse esperienze musicali in televisione, quali il giudice di X-Factor, Amici, The Voice of Italy.
«Le ho passate tutte. E tutti purtroppo pensano solo al video e al look. Così c’è una scenografia bella, ma il cantante stona. Adesso resettiamo. Io sono un paladino del bel suono e voglio tornare a prima della televisione, agli anni 50 e 60 quando la musica si faceva solo in radio».
Il 46enne condanna le logiche commerciali che, a suo dire, guidano le scelte musicali.
«Oggi tutti si intendono di musica, ma la competenza è un’ altra cosa. Però questo non interessa, tanto che avremo un esperto di quiz a Sanremo. Amadeus è un grande professionista, ma è come chiamare un elettricista a riparare un lavandino, spero almeno che faccia dei quiz sulla musica».
Avrebbe preferito un Baglioni-ter.
«Lui era perfetto, ma non faceva il direttore artistico, faceva Baglioni. Io mi sarei vergognato al suo posto, a cantare i miei brani ogni tre minuti e a trasformare il Festival in un concerto di Baglioni. Quest’anno io e Chiambretti avevamo presentato il nostro progetto, ma evidentemente si preferiscono gli indovinelli. Radio? C’è un andazzo tremendo, un livello bassissimo. Io arrivo per tornare a un discorso serio».
Sul suo nuovo show.
«Approfondirò otto grandi cantautori, da Battiato a Paoli a De Andrè. Dalle canzoni trarrò un affresco sociale, un dibattito aperto di cui sarò l’anfitrione. Inviterò un ospite che conosce il protagonista, che sia un parente o un amico. Chiamerò un “inarrivabile” come Mina, Moroder o Morricone, e farò anche parlare un giovane di quelli che vanno forte oggi, come Achille Lauro, Willie Peyote, Young Signorino o ex partecipanti dei talent. Si creeranno conflitti e attriti, ma va bene. Ho in mente un luogo dove si chiacchiera e si suona, dando delle chiavi di lettura per far capire alla gente perché questi cantautori sono così grandi».
Non si arrende allo sfratto.
A proposito dello sfratto dalla sua casa di Monza, reso effettivo il 25 giugno, Morgan ha scritto al ministro della cultura Alberto Bonisoli, oltre a lanciare una petizione ed un hastag #IoStoConMorgan. «Mi hanno tolto il mio laboratorio ed è una questione di coscienza generale perché l’artista è un artigiano e la sua abitazione è un futuro museo. Ma non mi dispero. Dopotutto la musica è la mia casa».
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