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Spettacolo

Massimiliano Gallo si racconta: “Cucino e penso alla casa se non c’è mia moglie. Su ‘I Bastardi di Pizzofalcone…”

Massimiliano Gallo si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’, dove l’attore parla di lavoro e vita privata

Massimiliano Gallo si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’. L’attore napoletano è reduce dal grande successo ottenuto al Festival Venezia, dove si è presentato con ‘Il sindaco del rione Sanità’ di Mario Martone.

Ma non solo, perché Massimiliano Gallo a breve sarà tra i protagonisti della nuova serie di Rai1 Imma Tataranni, dove interpreta il marito mite e cordiale del determinato e ruvido sostituto procuratore in gonnella.

Nella serie interpreti Pietro, marito di Imma Tataranni
“Imma irrompe nella vita di Pietro come un caterpillar. Tra loro c’è un rapporto d’amore fatto di grande intimità e condivisione. Lui è più “mammo” che papà: si occupa della casa e di tutte le dinamiche familiari, comprese le problematiche adolescenziali della figlia diciassettenne”.

Quanto hai messo di te in questo personaggio?
“Pietro mi somiglia un po’. Anche io ho una figlia di diciassette anni e sono un suo grande complice: d’altronde credo che il rapporto tra un papà e una figlia sia comunque sempre speciale. Come padre tendo a mettermi molto in discussione: soffro il fatto di essere spesso assente a causa del mio lavoro”.

Come ti relazioneresti con una donna in carriera come Imma?
“La mia compagna fa l’attrice (Shalana Santana, ndr) e quando è fuori per lavoro io cucino e penso alla casa. Dopotutto lo trovo anche normale: forse sarà anche perché in me scorre il sangue del teatrante e in tournée ho imparato a gestire tutto da solo”.

Sei tra i protagonisti de Il sindaco del rione Sanità, che ha ottenuto un ottimo riscontro a Venezia 76.
“Portare un testo teatrale sul grande schermo è sempre molto complicato, ma è stata un’operazione davvero interessante: è gratificante che tutto questo sia stato riconosciuto dal pubblico e dalla critica. E’ stato un grande onore ricevere il Premio Pasinetti: ottenere un riconoscimento del genere vale più di una carezza per un attore”.

Altri progetti?
“A partire dalla metà di ottobre sarò al Quirino di Roma con Il silenzio grande di Maurizio De Giovanni e con la regia di Alessandro Gassmann. Oltre a Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone, ho altri 4 film in uscita: Pinocchio di Matteo Garrone, Gli infedeli di Stefano Mordini, Sette ore per farti innamorare di Giampaolo Morelli e Villetta con ospiti di Ivano De Matteo. E poi tra poco dovrebbero iniziare le riprese della terza stagione della serie I bastardi di Pizzofalcone”.

Un episodio off della tua carriera?
“Ricordo che una sera, durante lo spettacolo Bello di papà, di e con Vincenzo Salemme, eravamo in scena insieme ad un’attrice, Adele Pandolfi, che interpretava mia nonna. Così come da copione, ad un certo punto lei doveva sbaciucchiarmi fino a provocare una mia reazione di allontanamento. Inconveniente: spingo troppo forte! Lei perde l’equilibrio e fa una serie di movimenti assurdi per non cadere. Tutto inutile: capitombolo con annesso tavolo rovesciato. Io e Salemme eravamo piegati in due dal ridere, quasi costretti a fermarci!”.

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