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Cronaca

La confessione di Pietro Maso: “Uccisi i miei genitori perché volevo stupire. Gli altri non potranno mai…”

La confessione di Pietro Maso sul duplice omicidio dei genitori avvenuto nel 1991, arriva attraverso un’intervista rilasciata al canale NOVE

La confessione di Pietro Maso: “Volevo stupire a tutti i costi e così ho fatto qualcosa che gli altri non potranno mai fare, uccidere i miei genitori”. L’ autore di uno dei crimini più efferati degli anni ’90, torna a parlare di quel delitto attraverso un’ intervista rilasciata al canale NOVE.

I fatti risalgono al 17 aprile del 1991, quando Maso, allora 19enne, insieme a tre amici tolse la vita al padre Antonio e alla madre Mariarosa Tessari. Il movente di quel crimine, avvenuto nella casa di Montecchia di Crosara (Verona), era l’ eredità.

“Ridevo ma ero morto dentro”, spiega  Maso che confessa di essersi sempre ispirato a Don Johnson, uno dei protagonisti di Miami Vice: “Era il mio guru: così bello, così giovane e così pieno di vita. Il telefilm proponeva una visione aperta e mai vista della realtà, il fascino di una Ferrari bianca. Nella mia testa ero uguale a lui. Volvevo stupire e per avere gli occhi addosso mi mettevo le cose più vistose. La punta è stata quando mi sono presentato in discoteca con la tuta da sub”. 

Il movente, come detto, nasceva dal bisogno continuo e incessante di soldi per poter condurre una vita al di sopra delle sue possibilità: “Dovevo avere sempre il portafoglio pieno. Non ero mai soddisfatto, ero un morto che camminava”. 

Poi la tragica confessione di Pietro Maso, che ricostruisce quella terribile sera: “Ci siamo caricati con la canzone di Phil Collins per Miami Vice. Avevamo indossato delle maschere da diavolo. Tutti tranne me: io la maschera ce l’ avevo già”. I quattro killer improvvisati a quel punto colpiscono i genitori di Maso con spranghe e padelle e cercano di soffocarli: “Alla fine c’ era un silenzio e un odore di sangue spaventoso”, ricorda.

Maso ha scontato 22 anni di carcere per quei delitti, ma appena in libertà è diventato dipendente dalla cocaina, quindi viene ricoverato in una clinica per disintossicarsi. Inizialmente le sorelle lo perdonano ma poi vengono messe sotto scorta in seguito a delle intercettazioni in cui lui le minacciava. Il tribunale di Milano lo assolve dall’ accusa di minacce alle sorelle, nel 2017, riconoscendo uno stato alterato al momento dei fatti, ma i rapporti con le donne si sono comunque interrotti.

Infine, Maso rivela di aver ricevuto una telefonata da Papa Francesco a cui aveva scritto per chiedere perdono a Dio: “Non ci potevo credere. Mi ha anche chiesto di pregare per lui. Lui, il Papa, che chiedeva a me di pregare per lui. Io, che sono l’ ultimo, il maledetto, l’ assassino, il mostro”.

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