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Corbo: “Fine di livori e malumori, il Napoli torna in alto. La mossa di ADL che ha spiazzato il Salisburgo”

Corbo: “Fine di livori e malumori, il Napoli torna in alto. La mossa di ADL che ha spiazzato il Salisburgo”. L’editoriale per ‘La Repubblica’

Corbo: “Fine di livori e malumori, il Napoli torna in alto. La mossa di ADL che ha spiazzato il Salisburgo”. L’editoriale per ‘La Repubblica’.

“Per confondere le idee di Jesse Marsch, primo allenatore americano nella Champions europea, si è offerto il presidente. All’insaputa di Ancelotti, protagonista di questa fantastica vittoria, balza centro della scena per annunciare Milik dal primo minuto, e Marsch gli crede caricando il potenziale offensivo con un 4-4-2 tradotto in 4-2-4.

Rivela poi la sua ammirazione più cordiale per Ibrahimovic, oggi 38enne e strapagato dai Galaxy Los Angeles. Voleva dare agli adrenalinici avversari sponsorizzati Red Bull un’idea di club superpotente? Si prepara solo ad offrire una parte nei prossimi film di Natale per l fantasista gitano che senza speranze sogna il Napoli e l’Italia? Chissà, ma conta poco saperne di più.

Ancelotti sceglie invece Mertens e Lozano per il tandem d’attacco del suo classico 4-4-2. Ha indovinato a metà. Mertens schioda la partita con un diabolico diagonale corto infilato tra portiere austriaco e primo palo, un prodigio di mira e tempismo. Mertens rimane dopo il gol tra i più vivaci, segretamente eccitato dal gol che insegue da tempo se ne concede un altro nella ripresa: numero 115 e 116.

Dries, più noto come Ciro, raggiunge e supera Maradona nella scala dei cannonieri del Napoli. Cos’altro deve fare per convincere il presidente che fa pensare a Ibra, ma saggiamente si ancora alla sua scientifica parsimonia per non far marcire il sanissimo bilancio.

Il Salisburgo smette di credere nella sua esuberanza, nella suggestione di Meret. Portiere con vocazione alla magia. Lentamente attenua il suo vigore, perché Malcuit anche per farsi perdonare il rigore su Hwang per un contrasto scomposto dopo un intervento fuori posizione, Allan tornato ai suoi livelli più alti per interdizione e ripartenze, il sorprendente Luperto, il consueto Di Lorenzo creano una struttura di sostegno per Mertens compensando gli errori di Koulibaly che salta fuori tempo per il gol austriaco del 19enne Herling Braut Haaland, attaccante norvegese, acerbo ma irriducibile nelle fase offensiva. Un giocatore da seguire.

Marsch riprova con un 4-2-3-1 che invita Ancelotti a reagire. Fuori Lozano, impalpabile, per Insigne, che si ripresenta nel Napoli ma soprattutto in Europa con un gol di raro pregio. Batte sul tempo Ramalho in disperato recupero. Insigne segna di classe e di destrezza. Sono momenti che richiamano il grande teatro di Napoli. E Insigne è napoletano teso allo spettacolo dal suo raffinato interno destro fino alla sua lucida chioma.

Corre ad abbracciare Ancelotti che lo stringe a sé, entrambi accerchiati da tutta la squadra, è la fine di livori e malumori, è il Napoli che torna in alto, è la serata di Ancelotti che ripresenta una squadra liberata da misteriose pigrizie, afflitta fino a sabato sera da una fremente quanto insopportabile tendenza al sotto ritmo.

Lasciar fuori Milik, autore di due gol sabato scorso e considerato indispensabile dal presidente in conferenza, suggella l’autonomia di Ancelotti, ma anche la sua lucida analisi tattica nel preparare la sua 37esima vittoria nella partita numero 74 della sua non sempre comoda panchina di Napoli”.

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