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Antonio Cabrini a Vieni da Me: “Nell’82 sbagliai il rigore per Paolo Rossi. Maradona? Era Immarcabile”

Antonio Cabrini ospite a Vieni da Me

Antonio Cabrini è stato ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me ed ha ripercorso il famoso Mondiale dell’82 in cui l’Italia uscì come campione del mondo. La conduttrice gli mostra due momenti cruciali di quel mondiale, il gol all’Argentina e il rigore sbagliato in finale contro la Germania, poi vinta per 3-1. 

Cabrini racconta. “Ero un difensore, mi piaceva andare in attacco e spesso mi veniva bene anche fare gol. Nella finale divenni rigorista perché non c’era Antognoni per un infortunio, sbagliai certo, ma lo dico sempre. La colpa è di Paolo Rossi e c’è un motivo. Mi è passato dietro lui, a un metro, e mi ha detto ‘Te la senti?’. Io ho fatto finta di niente, ma in quel momento sai…me l’ha tirata”. Ma racconta anche il sostegno di Bearzot negli spogliatoi. “Antonio con il tuo rigore sbagliato, noi questo Mondiale lo vinciamo. Vai in campo e fai vedere cosa sai fare“.

La vittoria dell’82 è rimasta indelebile nella memoria degli italiani e di una generazione che li ricorda giocare a carte sull’aereo con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. “Nella partita a tresette ad un certo punto fece un errore, ma chi glielo diceva?”. Ha ricordato Cabrini che racconta di avere ancora oggi una chat con tutti i compagni di quel mondiale. “Ci sono tutti tranne Scirea e Zoff che non se la sente più di usare il telefono e non ha WhatsApp”.

L’ex calciatore ricorda anche le partite giocate con la Juventus contro il Napoli nel periodo in cui giocava Maradona. “Era immarcabile. Fortunatamente non lo marcavo io perché agiva in un’altra zona del campo. Siamo amici, c’è un grande rapporto umano. E’ un ragazzo incredibile, è stato quello che si è caricato addosso le problematiche della squadra e della società. Era un vero leader”.

Cabrini è padre di due figli eDoardo e Martina e da poco anche nonno di Leonardo. “Ho detto a mia figlia che il primo regalo che gli farò saranno le scarpe da calcio. E’ strano vedermi nonno.Già ho detto che quando Leonardo comincerà a parlare non dovrà chiamarmi nonno”.

 

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