Paolo Nespoli racconta della morte della mamma mentre era sulla Stazione Spaziale Internazionale
Paolo Nespoli è stato ospite a Vieni da Me condotto da Caterina Balivo ed ha raccontato della sua carriera di astronauta e della mamma. L’astronauta che ha al suo attivo ben tre missioni nello spazio per un totale di oltre 300 giorni trascorsi in assenza di gravità, ha raccontato. “I bambini sognano sempre le cose impossibili. Crescendo decisi prima di fare il paracadutista, volevo capire i miei limiti per poi superarli”.
Nespoli racconta come è iniziato il suo lavoro di astronauta dopo aver intrapreso la carriera militare. “Mi mandarono in Libano in una missione di pace. Ci rimasi un anno e mezzo. Venni assegnato all’ufficio arabo e conobbi tanta gente, tra cui Oriana Fallaci. Ero stato assegnato alla sua scorta. Mi chiese cosa volessi fare da grande. Così raccontai quel sogno dell’astronauta. Ma a 26 anni non avevo una laurea, non parlavo bene inglese e avevo un fisico normale. Allora con i soldi della missione mi iscrissi a un’università americana. Dopo la laurea tornai in Italia e uscì il bando di concorso per un astronauta italiano”.
Dopo una serie di tentativi per esser selezionato come astronauta non andati a buon fine, Nespoli inizia a lavorare come ingegnere in America fino all’arrivo nello spazio 10 anni dopo. “Una volta per prepararci ci lasciarono nel mezzo del nulla in Alaska e ci dissero che ci saremmo visti dopo 12 giorni in un altro punto. Devi imparare a fare tutto e a lavorare con altri”.
Nespoli racconta anche un momento molto intenso vissuto mentre era sulla Stazione spaziale internazionale, durante la seconda missione. “Morì mia madre. Capì che c’era qualcosa che non andava, poi è mancata. La morte di un genitore ti tocca dentro, tocca la tua anima. Mi sentì fortunato ad averlo saputo in tempo reale, anche se ero in orbita. Chiesi di fare un minuto di silenzio mentre sorvolavamo il Nord Italia e c’era il funerale. Si fermò il mondo spaziale per renderle omaggio”.
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