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Televisione

Giobbe Covatta: “Quando conobbi mia moglie le dissi che ci saremmo sposati ed avremmo avuto una femmina”

Giobbe Covatta racconta della moglie Paola

Giobbe Covatta è stato tra gli ospiti di Caterina Balivo a Vieni da Me dove ha raccontato episodi della sua vita con la moglie Paola. L’attore è impegnato dal 1994 con l’Amref, una delle più grandi organizzazioni sanitarie no profit attiva in Africa. “Mia moglie non si stacca mai da me, Io quando sono in Africa cerco di portarla nelle tribù di cannibali ma non ci riesco”.

Un grande amore quello di Covatta con la moglie Paola. “Le dissi nel lontano… credo 1977: ci sposeremo e avremo una figlia che chiameremo Olivia… e un cane femmina. Ci siamo poi sposati poi 26 anni dopo… ed è nata Olivia. Al matrimonio il mio testimone è stato Maurizio Costanzo”. Poi scherzando con la Balivo, aggiunge. “Si può risalire all’anno.. all’epoca Iacchetti era ancora vivo”.

A proposito del Maurizio Costanzo Show di cui è stato tra i protagonisti, racconta. “Ho fatto oltre 180 puntate. Nel 1990 incontrai Costanzo. Gli mandai una cassetta e poi iniziai ad andare in trasmissione da lui. Lui rideva e alla fine disse: questa trasmissione è fortunata perché delle volte si incontrano delle persone come Giobbe Covatta…. Io non avevo il repertorio neanche per una puntata. Avvisai  Maurizio Costanzo. Non posso venire tutti i giorni. E lui mi disse. ‘Perché che devi fare? E allora scrivi la puntata per domani’”.

A proposito della figlia Olivia, che gli ha inviato un video messaggio in studio mentre è in partenza per Barcellona, racconta. “Sono un papà geloso perchè, comunemente, un padre dev’essere geloso e, quindi, come fai a deludere la gente?”.

Olivia ha ereditato dal padre l’amore per l’Africa. In una recente intervista per l’Amref, Covatta aveva raccontato. “Mia figlia Olivia è nata nel 1997 ed è cresciuta in un contesto in cui il volontariato è una questione di famiglia. È stato naturale per lei partire per il Kenya e andare a insegnare inglese ai bambini. Parlo di Olivia perché è mia figlia, ma come lei ci sono decine, centinaia, migliaia di giovani che fanno i bagagli per provare l’esperienza del volontariato. Ne ho conosciuti tanti. Cos’è che li muove? La curiosità, certamente, di conoscere altri mondi: ma anche la voglia di mettere a disposizione esperienze e capacità che possano essere d’aiuto. Perché il volontariato può cambiarti la vita”.

Covatta prosegue. “È successo a me. Ma è accaduto anche a mia moglie, Paola, perché le cose le facciamo sempre in due: continuiamo ad avere piacere di condividere certe cose. Occuparsi degli altri ti pone dinanzi a situazioni che ti restituiscono la misura reale delle cose, dei tuoi stessi problemi e angosce. Tante volte con Paola ci siamo ritrovati ad ammettere di aver avuto un «gran culo» nella vita. E questa fortuna va messa a frutto per gli altri.  Anche perché ti rendi conto, poi, che certe fortune non sono così diffuse in questo pianeta. La percentuale di chi se la cava è bassa, perché quelli malconci sono la maggioranza”.

 

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