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Simona Ventura e la sua prima volta: “Lo feci per un motivo preciso. E in sottofondo non c’era Elton John…”

Simona Ventura e la sua prima volta, la conduttrice rivela alcuni retroscena sulla sua gioventù in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Vanity Fair’

Simona Ventura e la sua prima volta: “Lo feci per un motivo preciso. E in sottofondo non c’era Elton John…”. , la conduttrice rivela alcuni retroscena sulla sua gioventù in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista ‘Vanity Fair’.

Com’era la Simona degli anni ’80?
«Ero buona. Certo, molto più fumantina, ma spontanea, molto creativa, allegra. Sono sempre stata una stakanovista ma posso dire anche di essere sempre stata leale. E oggi sono felice di quello che sono diventata. Tutto quello che è successo nel passato va bene. Gli errori sono quelli che fanno crescere».

Nel suo Codice Ventura ogni capitolo è un hashtag. Non c’è, però, #genitori.
«No, ma ho inserito #radici. Mia padre, ufficiale dell’esercito, è sempre stato un mito per me. E mia madre è sempre stata ancora più severa. Quando ero ragazzina era lei che per prima andava di nascosto nella cassetta delle lettere e quelle che non le piacevano, le strappava. Allora forse era anche più facile controllare i figli… Ho avuto orari da rispettare, compiti da fare, persone da non frequentare. E va bene così. I miei genitori sono stati fontamentali. E io e mia sorella siamo molto fortunate perché li abbiamo ancora. Oggi sono anziani, ogni tanto cadono, hanno qualche incidente, ma continuano a essere autonomi seppur presenti. Viaggiano, vivono la loro vita, non si arrendono».

C’è, invece, #droga
«La droga me la ricordo benissimo, è arrivata in un momento preciso degli anni ‘80. Mi ricordo l’eroina, il fumo, la cocaina invece era per i ricchi. Per droga ho perso il mio migliore amico dell’infanzia. Alcuni ce l’hanno fatta, altri li abbiamo persi. Io non mi sono mai drogata. Ho sempre avuto chiari i miei obiettivi: famiglia, lavoro».

#tendenze
«Mia madre Anna, elegante e bellissima, è stata una modella «di conformato», le curvy di oggi. E dopo ha aperto una sartoria a Chivasso. Lì mi sono appassionata di abiti. Con i primi guadagni da modella poi mi sono comprata le Timberland e il piumino Moncler da vera paninara di Milano degli anni ottanta. E quando è arrivata la televisione, sono stata testimonial di Armani, Dolce & Gabbana, Valentino. Un sogno. Ma la moda non l’ho mai subita, ci ho sempre giocato. Del resto tutti i primi guadagni, dai premi vinti con i concorsi di bellezza che rivendevo, li ho sempre messi in banca, nei libretti al portatore».

#rischi
«Noi ragazzi degli anni ottanta ne abbiamo corsi tanti. Cadere e rialzarsi era una cosa abbastanza normale. Quello che contava era il modo in cui ci si rialzava. Io mi sono sempre buttata a pesce. Il rischio l’ho sempre considerato un’opportunità, ed è ancora così».

C’è #sesso ma manca #amore
«Non c’è #amore perché molto si è già raccontato dei miei rapporti, di Stefano (Bettarini, ndr), dei miei ex. Voglio che siano capitoli chiusi della mia vita. Basta».

Simona Ventura e la sua prima volta: “Lo feci per un motivo preciso. E in sottofondo non c’era Elton John…”

In #sesso, invece, racconta la sua prima volta
«È arrivata passati i vent’anni. Mia madre mi aveva educato al valore assoluto della verginità. Così feci l’amore per la prima volta un po’ perché ero rimasta l’ultima della mia compagnia. Ricordo che in sottofondo, alla radio, non c’era una canzone di Elton John ma Tutto il calcio minuto per minuto».

Un po’ un segno del destino. Ci crede?
«Molto. Sono una cattolica non praticante, nel senso che pratico a mio modo. Sono molto accogliente, includente e fatalista. Non ho paura della morte ma ho paura di morire».

Cosa cambia?
«Ho paura di far soffrire le persone che mi stanno vicino. Di morire prima di loro e di lasciarle sole. È un po’ il mio incubo. La morte può arrivare in qualsiasi momento e io penso di avere vissuto una vita piena. Non ho rimpianti, né rimorsi e questo mi fa stare da Dio».

Tornando al 2019, cosa scriverebbe dentro l’hashtag figli (ne ha tre: Caterina, 13, Giacomo, 19, e Niccolò, 21)?
«I miei figli subiscono ad alterne fortune quello che sono io. Non l’hanno scelto. Oggi sono tutti molto focalizzati sui loro sogni, sui loro obiettivi. E questo mi piace. Io ci ho sempre messo una grande forza, non ho mai avuto scorciatoie. Anzi, il mio karma mi ha reso tutto più difficile. A loro insegno sopratuttto l’onestà. L’impegno al sacrificio. Per il resto, anche se provo a nasconderlo, sono una mamma molto chioccia, apprensiva».

L’#amore di oggi?
«Meraviglioso. È l’amore che non ti aspetti, quello che arriva nel momento in cui ti dici “anche da sola sto bene”».

Se potesse dire qualcosa a quella Simona, quella degli anni ’80-’90, cosa le direbbe?
«Le direi “grazie”. Se sono diventata la donna che sono adesso, lo devo a lei. Lo devo a quella Simona che non ha mollato mai».

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