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Cronaca Sport

Razzismo negli Stadi, in Italia è una questione del Nord: i dati del report 2018-19

Razzismo negli Stadi, in Italia è una questione del Nord. È quanto emerge dai dati del report 2018-19 effettuato nell’ambito di «Calciatori sotto tiro»

Razzismo negli Stadi, in Italia è una questione del Nord soprattutto. Gli episodi di razzismo sono infatti in crescita costante da sei stagioni a questa parte. A tutti i livelli, dentro e fuori gli impianti sportivi. È quanto emerge dal report «Calciatori sotto tiro: focus razzismo stagione 2018/19» pubblicato dall’ Aic e dedicato all’ analisi degli episodi di razzismo ai danni di giocatori di ogni categoria.

Damiano Tommasi, presidente dell’ Assocalciatori, parla dei numeri con toni amari. «Da anni si lanciano campagne, si propongono spot o percorsi formativi ma alla fine resta una sensazione enorme di impotenza. Nei campionati giovanili sono purtroppo in aumento gli episodi di discriminazione e forse la riflessione si deve indirizzare proprio sulle nostre famiglie, oltre che alle istituzioni. L’ impegno di Aic continua nella ricerca di un grimaldello che sia repressivo o formativo, regolamentare o mediatico ma che possa davvero far girare pagina ad un paese e ad uno sport che meritano altro tipo di visibilità».

La maggior parte delle volte sono i calciatori di Serie A ad essere colpiti da pesanti insulti razzisti ma, in alcuni casi, si tratta anche di vere e proprie intimidazioni personali da parte di «tifosi» avversari, commesse quasi esclusivamente in gruppo, prevalentemente con lo «strumento» del coro offensivo.

Questo non accade solo a livello professionistico, perché tra i dilettanti i casi di razzismo non sono da meno, in tutti i campionati. Soprattutto in quelli di Prima, Seconda e Terza Categoria, dove si registrano picchi vergognosi.

L’ area d’ Italia nella quale si registra la grande maggioranza di casi è il Nord: sugli spalti o nelle zone di passaggio degli impianti sportivi (42%), ma anche sul campo da gioco (57%).

Una situazione che si verifica anche nei campionati giovanili, dove è scattato l’ allarme a causa del numero degli episodi di razzismo «sul campo», che risulta nettamente superiore alla media. Su questi campi, inoltre, oltre ai tifosi, sono anche genitori e dirigenti, ad inveire contro i giovani calciatori di colore di squadre avversarie.

Infine, a livello territoriale, Roma (14%), Milano (9%), Padova e Torino (7%) sono le città nelle quali è stato registrato il maggior numero di episodi di razzismo «dentro gli stadi».

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