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Sconcerti: “Ronaldo un grande ma guarda se stesso. Sarri ha un disagio esistenziale”

Sconcerti su Ronaldo, Sarri e non solo. Il giornalista parla delle big del campionato nel suo editoriale per ‘Il Corriere della Sera’

Sconcerti: “Ronaldo un grande ma guarda se stesso. Sarri ha un disagio esistenziale”. Il giornalista parla delle big del campionato nel suo editoriale per ‘Il Corriere della Sera’.

“In un anno il campionato è molto cambiato. La scorsa stagione la Juve aveva 8 punti sul Napoli, 16 sull’ Inter e 21 sulla Lazio. Oggi l’ Inter è ancora insieme alla Juve e la Lazio è in scia. Perché? Cosa è cambiato? La Juve è tornata normale, non è più convinta di dover correre. Ronaldo è un grande ma non guarda la partita, guarda se stesso. L’ Inter è cresciuta intorno a Lukaku e soprattutto Lautaro. È lui il giocatore dell’ Inter che tutti vorrebbero, anche la Juve.

La Lazio ha trovato un terreno fragile intorno a una squadra compiuta. Aveva problemi a credersi, è stata la normalità degli altri a spingerla dove poteva stare da tempo. Non importa se ieri ha giocato male a Brescia, se ha avuto fortuna. Fa parte del cammino. La Lazio segna spesso nei finali di partita e ha molti rigori a favore perché ha tanti giocatori di classe che entrano in area. Segnalo i 19 gol di Immobile. Li avessero segnati Ronaldo o Lukaku saremmo sommersi di colori. La Juve è ancora vuota a metà, ha perso per strada i giocatori in più che aveva.

Nell’ Inter ogni uomo è una fortezza. Credo che Sarri invidi a Conte la libertà di gestione che si è conquistato. Rivolta l’ Inter come vuole, come Sarri non può rivoltare la Juve. Sarri trova Conte un tecnico dal gioco basico, elementare, ma gli invidia la forza con cui riesce a imporre la sua libertà di scelte. Credo che Conte gli ricordi i suoi tempi all’ Empoli, al Napoli. La stessa libertà selvaggia che vede in Gasperini a Bergamo.

È il disagio esistenziale di Sarri e la piccola stanchezza che si intravede nella società. La Juve ha giocatori diversi, che valgono di per se stessi, difficile guidarli senza interessarli. E cosa può ancora interessare la Juve in Italia? Lo vedremo forse in questa ultima fase del girone.

Intanto a Roma Belotti gioca una partita perfetta alla guida di un Torino che ha pochi uguali nel contro-gioco di lusso. Erano anni che non avevamo due centravanti così, abbiamo quasi dimenticato il ruolo, pensato di poterne fare a meno. Una vecchia idea di Esopo. Ma i nostri Europei o passeranno da Belotti e Immobile, o non saranno”.

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