Il caso Bugo Morgan continua a far discutere, nuove accuse da uno dei protagonisti. L’intervista rilasciata a ‘Il fatto quotidiano’
Bugo: “Morgan dovrebbe vergognarsi. Sanremo? La sua una pagliacciata, il colpo di scena è un altro”. Ancora polemiche tra i due e ancora uno dei protagonisti a sferrare l’attacco. Di seguito alcuni stralci dell’intervista rilasciata da Bugo a ‘Il Fatto quotidiano’
Come stai?
“Sto bene. Comincio a star bene, è passato un po’ di tempo e penso alla musica”.
[…] Sembri molto sicuro di te e le cose vanno a gonfie vele. Però qualche anno fa c’è stato un momento in cui sei quasi sparito, avevi dichiarato una pausa e non ti sei fatto sentire per un po’. Avevi in testa l’idea di fermarti?
“Non del tutto. È stata una scelta consapevole: dopo ‘Contatti’, disco del 2008 che era andato davvero molto bene, volevo un album proprio diverso, e volevo far uscire un lato di Bugo inedito, mi piace sorprendere, è una delle mie caratteristiche. Ma poi c’è voluta una pausa perché mi sono reso conto che il pubblico non era pronto a uno scarto così, il disco era ‘Nuovi Rimedi Per La Miopia’ e non ha funzionato per quel motivo, era un Bugo troppo distante da ‘Contatti’. E lì la reazione così netta del mio pubblico mi ha spiazzato e ho deciso di rallentare. Mi serviva”.
Cosa non ha funzionato?
“Era troppo presto ed ero troppo nuovo rispetto a come mi conosceva il pubblico, ma anche il settore. ’Comunque Io Voglio Te’ oggi è tra le canzoni più amate del mio repertorio, ai tempi invece venne snobbata. Le radio la passavano, sì, ma poco, solo Deejay e poche altre”.
Ci si fa delle domande in quei momenti? Dubbi?
“Sempre, a ogni disco, anche vent’anni fa, però mi circondo di persone che cerchino di razionalizzare e di farmi restare con i piedi per terra”.
Il paradosso è che quel tipo di scrittura e di suono, così pop, avrebbe sbancato solo qualche anno dopo. Hai anticipato i tempi, erano davvero acerbi, forse.
“Sì, se pensi all’indie che si è trasformato in itpop in pochi anni… Tommaso Paradiso, Calcutta, hanno spaccato solo poco tempo dopo con quel suono”.
[…] A proposito di rap: è un mondo che ti piace?
“Qualcuno mi piace: Ketama, Massimo Pericolo mi affascina, Madame e Tredici Pietro sono forti. Altri mi fanno ridere e mi viene da sfotterli, ma sempre per ridere, eh”.
Bugo: “Morgan dovrebbe vergognarsi e sparire…”
A bocce ferme: il casino di Sanremo è stato un colpo di culo?
“Non è stato un colpo di culo. La mossa vincente è stata la mia uscita dal palco, non la pagliacciata di Morgan che ha creato un momento critico inutilmente. Ed è stato proprio un mio gesto dettato dall’istinto, non c’era nulla di preparato a tavolino come qualcuno ha insinuato, figuriamoci. La cosa ridicola è che Morgan dice di avermi creato”.
E ancora.
“Dovrebbe vergognarsi e nascondersi. Morgan lo reputavo intelligente, un amico, e sa benissimo che l’ho invitato io al festival e lui ha cantato la mia canzone, l’ho scritta io ed era già pronta. Lui è venuto sulla mia barca, la carnevalata l’ha fatta lui. Il suo modo di comportarsi dovrebbe raccontare già tutto della sua serietà. Io rifarei tutto, non rinnego nulla, non mi sono comportato male. Poi tutto questo ha fatto parlare di me, ma non è stato un colpo di culo, ripeto, è una mossa che ho fatto io”.
Morgan l’hai più sentito?
“No. E non voglio sentirlo”.
Hai parlato di Cerano, il paese dove sei cresciuto, e a volte compare anche nel tuo libro ‘La Festa Del Nulla’ e sui tuoi social. Qual è il tuo rapporto con Cerano?
“Il mio rapporto è che io a Cerano non ci vengo quasi mai, se non per incontrare un paio di amici. Rappresenta un periodo bellissimo per me, il capo di calcio, la squadra di basket, il bar, la prima sala prove. Ma ti faccio io una domanda, visto che a Cerano ci abiti: in paese cosa dicono di tutto il casino?”.
Il paese è schieratissimo, tutti team Bugo, figurati. Adesso c’è anche l’orgoglio e l’affetto di vedere il compaesano in TV… ma poi si ricordano ancora i primi gruppi, il mio amico Mino racconta sempre delle mitiche feste in fonderia!
“Ahahah! Grande! Che poi ne avevo fatta una sola, di festa. Però era stata tosta, memorabile. Avevo vent’anni, poco più. Che ricordi!”
Chiudiamo con la domanda classica: sarai presto in tour, qualche data è stata spostata per il virus ma pare stia andando bene, no?
“Siamo contenti, al di là delle date posticipate per l’emergenza sanitaria, certi concerti come a Milano li abbiamo spostati in posti più grandi, è una bella storia. Lì, dal vivo, parte il progetto Bugo, lì la macchina che dicevamo prima va finalmente in pista”.
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