Home » Cesare Bocci: “Montalbano? Sarà molto difficile continuare. Non nascondo la mia tristezza…”
Televisione

Cesare Bocci: “Montalbano? Sarà molto difficile continuare. Non nascondo la mia tristezza…”

Cesare Bocci su Montalbano, il futuro della serie, i protagonisti e qualche retroscena. L’attore ne parla ai microfoni de ‘Il Giornale’

Cesare Bocci: “Montalbano? Sarà molto difficile continuare. Non nascondo la mia tristezza…”. L’attore che interpreta il vice commissario Mimì Augello al fianco di Luca Zingaretti, parla della serie in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni stralci.

Bocci, lunedì la rivedremo nel primo dei due nuovi episodi Salvo Amato, Livia mia, come vive questo ritorno?
«Ovviamente spero che la puntata abbia lo stesso successo delle precedenti. Però non nascondo la mia tristezza: abbiamo perso le colonne portanti della serie. Sono stati decenni meravigliosi, straordinari, ma penso che quest’anno Montalbano sia volato in cielo. È finita un’epoca. Pochi giorni fa ci ha lasciato anche Luciano: era lui che aveva scelto tutti i luoghi del set, che ce li ha fatti conoscere e amare».

Luca Zingaretti è dovuto subentrare come regista quando Sironi si è ammalato…
«È stato un grande professionista, del resto lui si è già sperimentato in regie teatrali. E ha rispettato il lavoro di Alberto».

Quale sarà il futuro del Commissario, si gireranno gli ultimi romanzi lasciati da Camilleri?
«Non spetta a me dirlo. Sarà molto difficile continuare, ma se si vuole farlo bisognerà trovare una nuova formula. Non so se si avrà la forza e la voglia, ma ovviamente se si farà, io non mi tirerò indietro».

Che rapporto aveva con Sironi?
«Per me era un papà e un fratello maggiore. Lui mi ha scelto: lo conosco dall’inizio delle riprese, dal ’98, vent’anni di amicizia, di lavoro, di successi. È stato l’uomo del Nord che ha saputo descrivere la Sicilia meglio dei siciliani, riuscendo a coglierne odori e sapori, certo guidato da una penna come quella di Camilleri: le strade vuote, il dilatare dei tempi, hanno reso immortale la serie. Mai nessuno potrà girare Montalbano come lui».

E con Camilleri?
«Prima di essere il nostro sceneggiatore, era il grande scrittore, perciò io non ero molto rilassato con lui. Ma lui ci metteva a nostro agio. Un giorno eravamo a pranzo, la sera prima era andata in onda una puntata molto forte sul commercio di organi. Gli dissi: Buongiorno maestro, mi rispose: Tu ieri sera hai fatto piangere a mia e a mia moglie… Uno dei più grandi complimenti mai ricevuti».

Non le ha mai pesato, in tanti anni di Montalbano, essere alle prese con le vicende parallele o meno importanti?
«È il destino dei sottoposti, ma se non ci fossero i sottoposti le indagini non andrebbero avanti, servono tutti i ruoli in polizia. Con Montalbano Mimì conserva un rapporto di amicizia solidissimo che presuppone anche che si possa litigare…».

E non si è stancato di essere nell’immaginario collettivo il donnaiolo?
«È il personaggio, figuriamoci. Mia moglie ci ride sopra. Noi siamo felicemente uniti da 26 anni. Lei prima era molto gelosa, poi tra le altre cose che le ha portato via l’ictus post parto che le è capitato nel 2000, c’è stato anche questo sentimento. Non c’è stato più spazio o tempo per disperdere energie…».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra pagina ufficiale

Ultima ora:
Coronavirus, Luca Zaia: “Rilancio del Paese da affidare agli inluencer…”

Paraguay, Ronaldinho arrestato durante iniziativa benefica: il motivo

La solitudine può aumentare il rischio di tre tipi di patologie: lo studio

Scuole chiuse e non solo, dai teatri al Cinema: ecco cosa impone il nuovo decreto

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com