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Cattelan torna in tv: “Non so neanche dire se ce la faremo. Ecco chi vorrei come ospite”

Cattelan torna in tv ogni martedì su Sky uno e Now Tv alle 21.15, con un format ripensato per il momento complesso che stiamo vivendo

Cattelan torna in tv: “Non so neanche dire se ce la faremo. Ecco chi vorrei come ospite”. Il conduttore torna in tv ogni martedì su Sky uno e Now Tv alle 21.15, con un format ripensato per il momento complesso che stiamo vivendo. Ne ha parlato ai microfoni di leggo.it.

Come sta vivendo questo periodo?
“Alti e bassi, con dei picchi di sconforto. All’inizio abbastanza bene, facendo un lavoro in cui si è in contatto con molte persone, poi ho cercato di sfruttare il tanto tempo in casa, con le bimbe, ma alla lunga è snervante, perché di carattere sono iperattivo e ho bisogno di stare con le persone”.

E come vive la sua giornata in casa, insieme a due bambine?
“Cerchiamo di viverla in maniera più normale possibile, ma senza nascondere troppo. Le mie figlie umanizzano il virus, lo vedono come un nemico dei cartoon, lo immaginano con gambe e braccia. La più grande fa la scuola online, mentre la piccola dice che è il periodo più bello perché stiamo sempre con lei”.

Come cambierà EPCC?
“La versione fatta sul web, EPCC Alive non rappresenta quello che sarà in tv, era solo una mia esigenza per contrastare l’isolamento. Anche a Radio Deejay, dove vado ogni giorno, la dimensione è diversa, il palazzo è semivuoto, ma la gente ci ringrazia perché riesce ad avere dei momenti di normalità. Per il programma eravamo già pronti a fine marzo, ma ci siamo fermati per vie delle brutte notizie. Non so come cambierà realmente. Stasera entreremo in uno studio vuoto, saremo in pochi, senza pubblico e scopriremo l’effetto che fa. Ma nel rispetto delle regole, ci verranno in soccorso le idee e la diretta è una fortuna. Abbiamo limitato la scelta di ospiti e cercheremo dei milanesi di residenza per evitare spostamenti. In collegamento video avremo le classi quinte di un liceo e magari nelle altre puntate delle superstar”.

Tra i primi ospiti, Linus ed Elodie in studio, mentre l’astronauta Paolo Nespoli, in collegamento. Perché ha voluto aprire con lui?
“E’ stato l’ultimo ospite lo scorso anno e fece una bella riflessione sui confini del mondo visti dallo spazio. Ha un punto di vista alto sulla situazione e penso che molti troveranno conforto nelle sue riflessioni”.

Il collegamento video è ormai sdoganato. Idealmente chi vorrebbe avere?
“Lo faremo sicuramente, magari con qualcuno che gravita poco in Italia, anche perché molti artisti tagliano il nostro paese nei loro tour promozionali. Se in passato abbiamo detto di no, ora il patto col pubblico è diverso. Mi piacerebbero Paul McCartney, Oprah Winfrey, Ibrahimovic”.

Come riesce a mantenere leggerezza e lucidità nonostante tutto?
“Non so neanche dire se ce la faremo. E’ comunque una nostra cifra, abbiamo sempre puntato su una forma d’intrattenimento intelligente. Abbiamo rispetto di chi soffre, ma ci sono anche persone che stanno bene, oltre la retorica di facciata in cui molti indossano la maschera della tragedia, si può anche avere uno sguardo più positivo. Alleggerire non credo che possa creare danni a nessuno. Offriremo solo un’ora di svago”.

Perché la scelta di fare il programma in un teatro-studio?
“Mi reco ogni giorno in radio solo per il tempo necessario e lo stesso sarà per EPCC. Lavoreremo tutta la settimana da casa ed andremo in studio solo per un’ora con tutte le precauzioni, una squadra tecnica ridotta all’osso e ci sarà anche uno staff medico che valuterà la situazione prima di ogni puntata”.

Perché in diretta per la prima volta?
“Abbiamo sempre registrato con l’atteggiamento del live, perché il programma aveva bisogno di alcuni trattamenti, ma non si poteva registrare in questo momento perché altrimenti si correva il rischio di essere fuori dal mondo se le notizie fossero cambiate all’ultimo. Non avremo virologi come ospiti, ma siamo calati nella situazione, figlia di ciò che stiamo vivendo”.

Cosa ne pensa della tv di questo periodo?
“Ho visto tanti cartoon più che altro, ma credo che ora il giudizio vada sospeso. Tanti professionisti si sono adeguati, chi avrebbe mai pensato di vedere Amici o altri programmi in diretta senza il pubblico”.

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